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Arriva dall’Inghilterra il primo test di gravidanza tattile per donne con disabilità visive

Il Royal National Institute of Blind People (RNIB), uno dei principali enti di beneficenza della comunità di ciechi e ipovedenti del Regno Unito, ha sviluppato un prototipo di test di gravidanza tattile che mostra i risultati sollevando delle protuberanze in silicone, invece di visualizzare un testo o delle linee su uno schermo, come accade con i comuni test di gravidanza di uso domestico. La qual cosa consente alle donne cieche e ipovedenti di utilizzare il test in autonomia e di conoscerne gli esiti con la necessaria riservatezza.

Due mani mostrano il prototipo di test di gravidanza tattile realizzato in Inghilterra dal Royal National Institute of Blind People (foto: RNIB/THE&PARTNERSHIP LONDON, fonte: «The Wall Street Journal»).

Una delle aree nelle quali le donne con disabilità sono maggiormente discriminate è quella della salute sessuale e riproduttiva. Sono ancora tanti i pregiudizi su di loro in merito a questo ambito della vita. Si pensa che siano asessuate o, al contrario, che siano ipersessuate e abbiano una sessualità fuori controllo. Si pensa che non siano in grado di procreare, e che, qualora riescano a divenire madri, non siano capaci di prendersi cura di eventuali figli e figlie in modo adeguato. L’idea che le donne con disabilità, al pari delle altre donne, possano intraprendere un percorso di maternità non è ostacolata solo da tali pregiudizi, ma anche dal fatto che in Italia sono ancora pochi i servizi di ginecologia e ostetricia preparati ad accoglierle (a questo link è disponibile un repertorio), e anche dalla circostanza che alcuni dispositivi medici di uso comune – come i test di gravidanza – non sono stati progettati per essere utilizzati in autonomia da tutte le donne. I test di gravidanza possono essere di diversi tipi – urinario, sanguigno e salivare (ancora poco diffuso qui in Italia) – e sono accomunati dal fatto di misurare la presenza dell’ormone Beta-HCG (Gonadotropina Corionica), un ormone glicoproteico prodotto dalle cellule della placenta circa otto giorni dopo l’avvenuta fecondazione. I test di gravidanza di uso domestico più utilizzati sono quelli di tipo urinario ed hanno un’affidabilità del 99%. Essi possono essere di tipo classico (con uno stick dotato di una striscia reattiva all’ormone Beta-HCG da sottoporre per pochi secondi al flusso di urina), oppure digitali (con un indicatore da immergere in un contenitore contenente l’urina). Qualora il test risultasse positivo è sempre bene eseguire anche il test sanguigno che, avendo un’affidabilità del 100%, fornisce una risposta ancora più sicura. Sotto il profilo dell’accessibilità il problema di questi test di uso domestico è che essi danno un responso di tipo visivo, e dunque non possono essere utilizzati in autonomia dalle donne cieche e ipovedenti, e nemmeno garantire loro la riservatezza che è invece assicurata alle altre donne.

Nel tentativo di porre rimedio a tali criticità il Royal National Institute of Blind People (RNIB), uno dei principali enti di beneficenza della comunità di ciechi e ipovedenti del Regno Unito, ha sviluppato un prototipo di test di gravidanza che mostra i risultati sollevando delle protuberanze tattili in silicone, invece di visualizzare un testo o delle linee su uno schermo, come accade con i comuni test di gravidanza di uso domestico. A darne notizia è il quotidiano internazionale «The Wall Street Journal», che ha illustrato anche altri accorgimenti di accessibilità del dispositivo, come la circostanza che esso sia dotato di un tampone assorbente più grande del 50% rispetto alla media degli altri dispositivi, e l’uso di una combinazione di colori giallo e rosa a contrasto per aiutare le utenti ipovedenti a distinguere tra la parte superiore e inferiore del dispositivo stesso. Quando l’urina viene assorbita dal tampone, si attiva un motore interno per sollevare le protuberanze tattili sul lato inferiore del dispositivo. Se vengono rilevati gli ormoni della gravidanza, un’altra serie di protuberanze viene sollevata sul lato superiore, indicando un risultato positivo. In caso di risultato negativo queste ultime rimangono inattive.

Il nuovo dispositivo è stato sviluppato sia per affrontare la difficoltà delle donne cieche nella lettura degli esiti del test, ma anche la mancanza di privacy a cui sono soggette quando lo effettuano, ha spiegato al quotidiano americano Eleanor Southwood, presidente del RNIB. Le donne che non sono in grado di leggere il risultato del test spesso devono chiedere al proprio partner, ad un amico o ad un vicino di farlo per loro, il che significa che non sono le prime a sapere della propria gravidanza, ha aggiunto Southwood, sottolineando anche che alcune donne cieche potrebbero non volere che i loro partner o i propri familiari conoscano il risultato del test.

«Una donna con cui abbiamo parlato ha dovuto chiedere a qualcuno di leggere il suo test di gravidanza e, quando è risultato negativo, questa persona le ha detto: “Beh, probabilmente è meglio così, vero?”», ha riferito ancora Southwood. «Ciò significa che questa donna era costretta ad affrontare la risposta della persona prima della questione della sua stessa gravidanza».

Il test è stato ideato dal designer londinese Josh Wasserman, che in fase di progettazione ha incontrato diverse donne cieche nelle loro case. Inizialmente egli aveva preso in considerazione l’idea di un test che trasmettesse il risultato attraverso il suono, ma l’ha rigettata dopo aver scoperto che le donne volevano un’esperienza che non potesse essere ascoltata, accidentalmente o di proposito, da terzi. Sotto questo profilo la soluzione tattile si è rivelata ottimale.

Il prototipo è stato testato da un piccolo gruppo di utenti cieche. Il RNIB ha pubblicato i metodi di ricerca e il design industriale del dispositivo nella speranza che le aziende sanitarie prendano atto del lavoro svolto e producano il prototipo o costruiscano i propri test di gravidanza accessibili, ha raccontato Southwood. Ed in effetti alcune aziende si stanno muovendo in tal senso. Ad esempio, Clearblue, un marchio di test di gravidanza prodotto da Swiss Precision Diagnostics GmbH, nel 2019 ha stretto una partnership con l’applicazione gratuita Be My Eyes, che collega persone non vedenti e ipovedenti che necessitano di assistenza con volontari vedenti attraverso una videochiamata. I consulenti Clearblue utilizzano una piattaforma per rispondere alle domande delle persone cieche sull’esecuzione di un test di gravidanza e sulla comprensione del risultato. La qual cosa però non tutela le utenti sotto il profilo della riservatezza, per questo Clearblue e RNIB stanno lavorando per trovare nuovi modi per rendere i test di gravidanza e altri dispositivi medici totalmente accessibili. Cosa non molto semplice, ammettono, se si considera che il numero contenuto di clienti significherà che i costi di produzione rimarranno più elevati rispetto ai test già sul mercato. Ciò porta Southwood a ritenere che l’opzione migliore potrebbe essere quella di lavorare con le aziende sanitarie per produrre un test di gravidanza che può essere utilizzato da vedenti e non vedenti. Insomma, le donne con disabilità visiva non dovrebbero ritrovarsi in farmacia a dover spiegare di aver bisogno di un tipo specifico di test di gravidanza perché sono cieche. «Il sogno è acquistare qualsiasi test di gravidanza con la consapevolezza che sia accessibile», ha concluso Southwood. (Simona Lancioni)

 

Vedi anche:

Servizi per la salute sessuale e riproduttiva preparati ad accogliere donne con disabilità – 2021.

Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema “Donne con disabilità: diritti sessuali e riproduttivi”.

Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema “Donne con disabilità”.

 

Ultimo aggiornamento il 27 Gennaio 2022 da Simona