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Comparto Ortoprotesico in agitazione per lo stallo della riforma dei LEA

A distanza di 6 anni dalla promulgazione del Decreto che ha ridefinito e aggiornato i livelli essenziali di assistenza (LEA), senza però portare a compimento la riforma, diverse sigle del Comparto Ortoprotesico hanno proclamato lo stato di agitazione delle Aziende Ortopediche e dei lavoratori del settore nella giornata del prossimo 18 marzo. L’iniziativa è finalizzata a denunciare le difficoltà del settore a causa dell’inerzia e dell’assenza delle Istituzioni che non sono ancora riuscite a rendere operativi i nuovi LEA, a organizzare i Servizi Sanitari Regionali e le relative tariffe per l’assistenza specialistica ambulatoriale e protesica.

Particolare di una sedia a rotelle manuale utilizzata da una persona con disabilità motoria.

È un compleanno triste quello che celebra i sei anni del DPCM del 12 gennaio 2017, la norma che ha ridefinito e aggiornato i livelli essenziali di assistenza (LEA), ma che ancora non trova attuazione. Lo schema di Decreto MEF-Salute (Ministero dell’Economia e delle Finanze – Ministero della Salute) che disciplina le tariffe per l’assistenza specialistica ambulatoriale e protesica, trasmesso nel gennaio dello scorso anno alle Regioni per essere approvato dalla Conferenza Stato-Regioni, era stato stato bocciato. Lo scorso settembre era stata predisposta ed inviata alla Conferenza Stato-Regioni una nuova versione modificata dello schema di Decreto e le relative relazioni (se ne legga a questo link), ma ora siamo già a metà gennaio 2023 ed ancora non si viene a capo della questione.

È questo il contesto nel quale diverse sigle del Comparto OrtoprotesicoAssortopedia (Associazione Nazionale Aziende Ortopediche), Cidos (Coordinamento Interassociativo Ditte Ortopediche e Sanitarie), Federlazio (Associazione di Piccole e Medie Imprese del Lazio) e Fioto (Federazione Italiana degli Operatori in Tecniche Ortopediche) – hanno proclamato lo stato di agitazione delle Aziende Ortopediche e dei lavoratori del settore nella giornata del prossimo 18 marzo, per denunciare le difficoltà del settore a causa dell’inerzia e dell’assenza delle Istituzioni (Ministero della Salute, Conferenza Stato/Regioni, Regioni, Ministero dell’Economia e delle Finanze) che a 6 anni dalla pubblicazione del DPCM del 2017 non sono ancora riuscite a rendere operativi i nuovi LEA, a organizzare i Servizi Sanitari Regionali (SSR) e le relative tariffe per l’assistenza specialistica ambulatoriale e protesica.

La scelta di proclamare lo stato di agitazione è finalizzata a sensibilizzare l’Opinione pubblica, la Politica e le Istituzioni sulla pericolosa fase di stallo in cui si trova il settore, a causa di una riforma incompleta e mai compiuta.

«I dispositivi erogabili sono vecchi di oltre 23 anni e i quadri normativi sono cambiati – denunciano le sigle nel loro comunicato – la domanda è cambiata, il mondo è cambiato e i costi aziendali che incombono sulle aziende ortopediche si sono moltiplicati. Alle aziende viene chiesto di garantire l’erogazione diretta delle prestazioni protesiche a beneficio degli assistiti e della cittadinanza tutta secondo due classificazioni ISO difformi: quella del nomenclatore 1999 e quella del DPCM 12.1.2017. Sulle strutture erogatrici gravano oltre vent’anni di inadempimenti della Pubblica Amministrazione e da 6 anni si attende la determina del decreto tariffe che renderebbe operativo il paniere delle prestazioni dei nuovi elenchi LEA. Nuovi, ma già vecchi ancora prima di divenire operativi! Intanto, in tutti questi anni, l’inflazione ha raggiunto la soglia del 34% dall’ultimo aggiornamento del Nomenclatore Tariffario».

Ad oggi, denunciano ancora dal Comparto Ortoprotesico, «non vi è nessuna evidenza che il Ministero della Salute stia lavorando per modificare i LEA, sia nei termini della declaratoria degli elenchi di prestazioni erogabili, sia delle tariffe riferite, sia delle modalità di rinnovo. Incombe altresì lo spettro di molte criticità, per scelte errate, che negheranno la fornitura di presidi indispensabili e rigetteranno nel caos prescrittori, assistiti, ASL, stazioni appaltanti e fornitori».

Alla luce di questa situazione, convengono le sigle, è indispensabile che le Istituzioni prendano coscienza del fatto che occorre urgentemente provvedere a uniformare le prestazioni LEA nei SSR superando la coesistenza di due classificazioni e regolamenti difformi. Occorre inoltre una revisione delle tariffe e degli elenchi delle prestazioni erogabili e l’accreditamento della filiera degli erogatori di prestazioni ortoprotesiche. Infine, occorre la determinazione di una metodica di lavoro e aggiornamento permanente dei LEA e delle tariffe e la semplificazione dei processi di erogazione e controlli. (S.L.)

 

Ultimo aggiornamento il 13 Gennaio 2023 da Simona