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Strumenti compensativi e misure dispensative

Principali strumenti compensativi

Si chiamano strumenti compensativi gli strumenti in grado di compensare la debolezza funzionale delle persone con disturbi specifici di apprendimento. Lo strumento compensativo è una sorta di protesi che aiuta a superare la limitazione funzionale di lettura, scrittura o calcolo. Tali strumenti sollevano lo studente da una prestazione resa difficoltosa dal disturbo, senza peraltro facilitargli il compito dal punto di vista cognitivo. Ecco i principali:

•             la disponibilità dei contenuti da apprendere in forma già schematizzata, per es. sotto forma di mappe concettuali;

•             l’utilizzo di libri in formato digitale ascoltati per mezzo di sintesi vocale e di programmi che ne consentano la gestione;

•             la tabella dell’alfabeto nei diversi caratteri;

•             l’utilizzo del computer e di software per la video-scrittura, dotati di correttore e controllo ortografici e grammaticali (ed eventualmente anche sintesi vocale);

•             l’utilizzo del registratore audio;

•             l’utilizzo della tavola pitagorica e delle tavole delle addizioni e delle sottrazioni;

•             l’utilizzo della calcolatrice (anche nella versione parlante);

•             l’utilizzo di tavole delle formule, di tabelle delle regole ortografiche e grammaticali;

•             l’utilizzo di schemi (ad es. mappe concettuali) durante le interrogazioni.

Principali misure dispensative

Le misure dispensative  prevedono che il soggetto con DSA possa essere esentato dall’eseguire prestazioni o essere sottoposto a valutazioni che lo penalizzerebbero in considerazione della natura specifica del suo disturbo, ma che tuttavia non hanno a che vedere con la qualità dei concetti da apprendere.

–          la dispensa dalla lettura ad alta voce (a meno che non espressamente richiesta dallo studente);

–          la dispensa dalla studio mnemonico delle tabelline;

–           la dispensa dalla scrittura veloce sotto dettatura e dal prendere appunti;

–          possibilmente, la fornitura dei contenuti da apprendere direttamente su fotocopia o file;

–          i compiti per casa non dovrebbero venire dettati o fatti copiare dalla lavagna; piuttosto, dovrebbero essere forniti su fotocopia o comunque il docente con discrezione dovrebbe accertarsi della loro corretta trascrizione (eventualmente, con la collaborazione del compagno di banco);

–          la dispensa dalla scrittura in corsivo e la possibilità di scrivere in stampato maiuscolo;

–          la disponibilità del testo delle verifiche scritte su fotocopia o su file: il testo dei compiti scritti non dovrà venire dettato o fatto copiare dalla lavagna;

–          nelle verifiche scritte si dovrà o concedere più tempo per lo svolgimento della prova, oppure ridurre il numero di esercizi, senza modificare gli obiettivi; eventualmente, si recupererà oralmente quanto non verificato per iscritto;

–          valutazione delle prove scritte con modalità che tengano conto principalmente del contenuto piuttosto che della forma (ad esempio, gli errori ortografici e nell’utilizzo della punteggiatura non dovrebbero essere penalizzati);

–          ricorso alle interrogazioni nelle materie tradizionalmente orali (storia, geografia, scienze);

–          la valutazione nella lingua straniera dovrebbe privilegiare l’orale rispetto allo scritto; nello scritto dovrebbero venire privilegiati esercizi a cloze, a scelta multipla o con frecce di collegamento, evitando lunghe traduzioni aperte dall’italiano alla lingua straniera;

–          l’organizzazione di interrogazioni programmate, con possibilità di consultare schemi o mappe concettuali durante le medesime;

–          possibilità di una riduzione quantitativa dei compiti scritti assegnati  per casa.

 

A cura della dott.ssa Marta Sousa, psicologa dello sviluppo e dell’educazione

Ultimo aggiornamento: 29.10.2013

 

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Ultimo aggiornamento il 29 Ottobre 2013 da Simona