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Il Decreto sul Nomenclatore tariffario, pur rinnovato, rischia una nuova bocciatura

Arriva alla Conferenza Stato-Regioni la nuova versione del Decreto che disciplina il Nomenclatore tariffario, ovvero stabilisce le tariffe per l’assistenza specialistica ambulatoriale e protesica. Ma anche questa nuova versione, come già quella trasmessa nel gennaio scorso, ha buone probabilità di essere bocciata da diverse Regioni che considerano insufficienti le coperture economiche.

Un uomo disabile usa un programma di comunicazione attraverso il computer.

Non sono servite a niente le sollecitazioni a fare presto arrivate da vari enti e associazioni di pazienti e persone con disabilità, lo schema di Decreto MEF-Salute (Ministero dell’Economia e delle Finanze – Ministero della Salute) che disciplina le tariffe per l’assistenza specialistica ambulatoriale e protesica, trasmesso lo scorso gennaio alle Regioni per essere approvato dalla Conferenza Stato-Regioni, è stato bocciato. Si tratta del Decreto che dovrebbe perfezionare il DPCM del 2017 che ha ridefinito e aggiornato i livelli essenziali di assistenza (LEA). Ora è pronta una nuova versione modificata del Decreto e le relative relazioni – nuovo schema del Decreto tariffe, Relazione illustrativa e metodologica, Relazione tecnica, Schema delle tariffe delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale, Schema delle tariffe di assistenza protesica – ed anche questa è stata trasmessa oggi – 19 settembre – alla Conferenza Stato-Regioni, dove però rischia di essere nuovamente bocciata da diverse Regioni che considerano insufficienti le coperture economiche.

Già nei giorni scorsi prima il Capo della segreteria tecnica del ministro della Salute, Antonio Gaudioso, poi l’Assessore alla Salute e Politiche Sociali della regione Umbria, Luca Coletto, avevano segnalato come diverse Regioni (la Lombardia in testa, ma anche altre), già provate dall’emergenza pandemica, non siano intenzionate a firmarlo. A tal proposito Gaudioso ha osservato: «la non entrata in vigore dei nuovi LEA significa che non si potrà fare lo screening esteso neonatale per la SMA [atrofia muscolare spinale, N.d.R.] né i test prenatali non invasivi. Significa non poter fare erogare una serie di prestazioni che hanno a che fare con i diritti delle persone. Se non passa il Decreto tariffe il sistema LEA nel nostro Paese è morto».

Nell’articolo “Lea. Arriva sul tavolo delle Regioni il nuovo DM Tariffe. Ma resta il rischio bocciatura”, a firma di Ester Maragò, pubblicato sulla testata «Quotidiano Sanità.it» il 19 settembre 2022, sono sinteticamente illustrate le novità contenute nel nuovo testo.

E mentre Stato e Regioni non riescono a trovare un accordo, i pazienti e le persone con disabilità si vedono negare prestazioni sanitarie e ausili che espongono loro ad un peggioramento dello stato di salute e della qualità della vita, ed il Sistema Sanitario a costi aggiuntivi. (Simona Lancioni)

Ultimo aggiornamento il 20 Settembre 2022 da Simona