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La sperimentazione del Budget di salute nell’area della disabilità

Tra le varie cose previste dal modello toscano di Presa in carico della persona con disabilità varato a fine 2017, vi era anche era l’introduzione un nuovo strumento organizzativo-gestionale denominato Budget di salute, la cui sperimentazione sta partendo proprio in questi giorni. Vediamo meglio di cosa si tratta.

 

Una lavoratrice con disabilità lavora al computer.
Una lavoratrice con disabilità lavora al computer.

Forse qualcuno ricorderà che a fine 2017 la Regione Toscana ha definito un modello regionale di Presa in carico della persona con disabilità, da attuare attraverso il Progetto di vita. Il riferimento specifico è la Delibera della Giunta Regionale Toscana n. 1449, approvata il 19 dicembre 2017, ed in particolare l’Allegato A, che, appunto, delinea il percorso di attuazione del citato modello (qui una news di approfondimento).

Tra le varie cose previste nella Delibera vi era l’introduzione un nuovo strumento denominato Budget di salute, la cui sperimentazione sta partendo proprio in questi giorni. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Il Budget salute è uno strumento organizzativo-gestionale per la realizzazione di progetti di vita personalizzati in grado di garantire l’esigibilità del diritto alla salute attraverso l’attivazione di interventi sociosanitari integrati all’interno delle Zone distretto. Forse il termine Budget potrebbe trarre in inganno facendo credere che si tratti di uno strumento esclusivamente economico, ma non è così. Infatti, oltre alle risorse economiche, rientrano nel Budget salute anche quelle professionali ed umane, che, integrandosi, mirano a promuovere contesti relazionali, familiari e sociali idonei a favorire una migliore inclusione sociale della persona con disabilità.

Il Budget di salute svolge due funzioni fondamentali. Una funzione ri-compositiva per la quale la persona con disabilità e la famiglia vengono aiutati a ottenere le misure nazionali, regionali locali disponibili e di cui hanno diritto rendendole un insieme coerente e funzionale al raggiungimento di obiettivi di autonomia e vita indipendente. E una funzione accompagnatoria, che consiste nello sfruttate al meglio le risorse presenti per attivare percorsi di autonomia e vita indipendente, concordati tra la persona con disabilità, la famiglia e il case manager nell’ambito di una progettazione personalizzata (co-progettata).

L’approccio prevede che la singola persona partecipi direttamente alla definizione del proprio percorso esistenziale e siano favorite azioni indirizzate alla capacitazione ed all’empowerment sia dei singoli che delle famiglie; richiede una crescita delle capacità e della responsabilizzazione delle comunità locali finalizzata a evitare la medicalizzare dei disagi e delle fragilità sociali; attribuisce al sistema dei servizi il compito di creare le condizioni per garantire la presa in carico e la continuità delle cure e dell’assistenza ed il passaggio da un approccio di cura a quello di tutela del bene-essere possibile per quella persona in quel determinato contesto di vita.

Cosa prevede la sperimentazione del Budget salute?

Prevede un’esperienza pilota su 6 Zone Distretto (due per ciascuna Area Vasta); la costituzione, nelle diverse Zone Distretto, delle UVMD (Unità di Valutazione Multidisciplinari Disabilità);  la costituzione di un gruppo di progetto; il coinvolgimento di tutte le 26 Zone distretto nel monitoraggio e nella valutazione (gruppo di monitoraggio); la partecipazione delle associazioni: a livello territoriale nel gruppo di progetto e a livello regionale nel gruppo di monitoraggio; il coinvolgimento diretto delle persone con disabilità e delle loro famiglie nella progettazione individuale. Essendo il Budget salute uno strumento nuovo, col quale gli stessi operatori dei servizi devono ancora familiarizzare, è stato deciso di individuare le unità del gruppo di progetto tra persone con disabilità già prese in carico dai servizi e coinvolte in progetti del durante/dopo di noi.

Le Zone Distretto/Società della Salute che hanno aderito alla sperimentazione sono quelle della Lunigiana e Valdera (Az. USL Toscana Nord Ovest), della Valdinievole e Firenze (Az. USL Toscana Centro) e la Senese e Grossetana (Az. USL Toscana Sud Est).

L’Azienda USL Toscana Nord Ovest ha provveduto alla costituzione dell’UVMD per la Zona Valdera che è diventata operativa lo scorso 5 settembre, ed è composta da un medico ASC (attività sanitarie di comunità), un medico fisiatra, un infermiere e un assistente sociale. L’UVMD inoltre è integrata con un medico di medicina generale o un pediatra di libera scelta dell’assistito e, qualora ritenuto necessario, da ulteriori professionalità specialistiche aziendali.

Lo scorso 24 settembre i responsabili dei sevizi socio-sanitari della Valdera hanno convocato le associazioni, le cooperative e gli altri soggetti della società civile in qualche modo connessi con l’area della disabilità per presentare loro la sperimentazione del Budget di salute e coinvolgerli nel progetto. Chi è interessato all’iniziativa, ma non è ancora stato coinvolto, può chiedere di partecipare scrivendo al seguente indirizzo mail: staffsdsvaldera@uslnorovest.toscana.it

Simona Lancioni
Responsabile del centro Informare un’h di Peccioli (PI)

 

Riferimenti normativi:

Delibera della Giunta Regionale Toscana n. 1449 del 19 dicembre 2017, Percorso di attuazione del modello regionale di Presa in carico della persona con disabilità: il Progetto di vita. Allegato A.

Vedi anche:

Simona Lancioni, Toscana: il Progetto di vita e la Presa in carico della persona con disabilità, «Informare un’h», 10 gennaio 2018.

Michele Mosca, Sviluppo umano e budget di salute, Franco Angeli, 2018.

Claudio Castegnaro, Diletta Cicoletti, Budget di salute: un dispositivo a sostegno del diritto a una vita autonoma, «WelForum.it», 13 settembre 2017.

 

Ultimo aggiornamento: 26 settembre 2018

Ultimo aggiornamento il 26 Settembre 2018 da