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Linee guida per accogliere donne con disabilità vittime di violenza

L’impressione è che, ad eccezione di poche esperienze virtuose, il complesso dei servizi di cui si compone la rete antiviolenza del nostro Paese non abbia neanche la percezione della discriminazione multipla subita (non solo in questo àmbito della vita) dalle donne con disabilità. Per questo motivo poter disporre di linee guida che illustrino come rendere inclusivi gli ambienti, la comunicazione, l’accoglienza delle vittime e tutte le pratiche di contrasto alla violenza poste in essere in tutti gli snodi della rete, può davvero segnare una preziosa occasione per dare concretezza ai princìpi di uguaglianza e non discriminazione.

Una donna in sedia a rotelle, con i capelli lunghi e castani, è ritratta di spalle mentre percorre un sentiero in mezzo al verde.

Il Comitato delle Donne del Forum Europeo sulla Disabilità (EDF) ha sottolineato in innumerevoli occasioni che le donne con disabilità hanno da due a cinque volte più probabilità di subire violenza rispetto alle altre donne. Infatti, queste donne, oltre ad essere esposte alle diverse forme di violenza di genere (psicologica, fisica, sessuale ed economica), sono soggette anche a forme peculiari di violenza connesse alla loro disabilità (come l’uso improprio dei farmaci, le minacce di sospensione dell’assistenza, la sottrazione o il danneggiamento degli strumenti di autonomia, l’aborto e la sterilizzazione forzati, ecc.). Formalmente i servizi antiviolenza sono aperti a tutte le donne, senza distinzione, ma nei fatti, senza specifici accorgimenti di accessibilità, senza un’adeguata formazione del personale, e senza un’integrazione delle competenze in materia di violenza e di disabilità, le donne con disabilità sono escluse dalla rete antiviolenza, dalla prevenzione della stessa, e dall’accesso alla giustizia. L’impressione è che, ad eccezione di poche esperienze virtuose (di cui si può leggere a questo link), il complesso dei servizi di cui si compone la rete antiviolenza del nostro Paese non abbia neanche la percezione della discriminazione multipla subita (non solo in questo àmbito della vita) dalle donne con disabilità. Per questo motivo poter disporre di linee guida che illustrino come rendere inclusivi gli ambienti, la comunicazione, l’accoglienza delle vittime e tutte le pratiche di contrasto alla violenza poste in essere in tutti gli snodi della rete, può davvero segnare una preziosa occasione per dare concretezza ai princìpi di uguaglianza e non discriminazione enunciati e tutelati dalla nostra Carta Costituzionale, e ulteriormente declinati dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Ciò che, in sostanza, vuol dire garantire che anche le donne con disabilità, al pari delle altre donne, possano vivere in un mondo libero dalla violenza. Per quel che ci risulta in Italia sono state prodotte solo due linee guida utili a tale scopo. Ben volentieri le segnaliamo di seguito (a partire dalla più recente), riproponendoci di integrare il repertorio qualora dovessimo individuarne di ulteriori.

 

Genere, disabilità e violenza. Linee guida per l’accessibilità dei servizi di assistenza e supporto alle vittime di violenza, linee guida elaborate nell’àmbito del progetto BeSafe! Genere disabilità e violenza durante il lockdown (Bando MUR “FISR 2020 Covid”), condotto dall’Università degli Studi di Brescia e dall’Università degli Studi di Ferrara, s.l., s.n., 2022, 93 pagine, formato pdf. Opera realizzata a cura di: per l’Università degli Studi di Brescia: Paola Parolari (Responsabile di Progetto), Elisabetta Fusar Poli, Maria Cristina Pesci, Niccolò Casnici; per l’Università degli Studi di Ferrara: Maria Giulia Bernardini (Responsabile di Unità), Sara Carnovali, Anna De Giuli, le studentesse della Clinica Legale: Natalì Castello, Elisa Rossi. Una presentazione della stessa è disponibile a questo link.

Accorciare le distanze. Linee guida per la presa in carico di donne con disabilità che hanno subito violenze e discriminazioni multiple, a cura Loretta Michelini, Giovanna Casciola, Corine Giangregorio e Sara Dori di MondoDonna Onlus e Valentina Fiordelmondo, Maria Cristina Pesci e Margherita Borri dell’AIAS Bologna Onlus (Associazione Italiana Assistenza Spastici), supporto realizzato nell’àmbito del progetto Accorciare le distanze: prospettive di prossimità tra genere e disabilità per donne vittime di violenza realizzato con il sostegno dell’Otto per Mille della Chiesa Valdese, s.l., s.n., 2022, 33 pagine, formato pdf. Una presentazione della stessa è disponibile a questo link.

 

Si segnala inoltre l’approfondimento del 5 giugno 2023 sui requisiti minimi dei Centri antiviolenza e delle Case rifugio, pubblicato al seguente link.

 

Vedi anche:

Servizi antiviolenza preparati ad accogliere donne con disabilità – Repertorio – 2022

Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema “La violenza nei confronti delle donne con disabilità”.

Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema “Donne con disabilità”.

 

Repertorio a cura di Simona Lancioni, responsabile del centro Informare un’h di Peccioli (Pisa)

© Informare un’h – Tutti i diritti riservati – Riproduzione vietata senza preventiva autorizzazione.

 

Data di creazione: 16 Dicembre 2022

Ultimo aggiornamento il 5 Giugno 2023 da Simona