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Niccolò deve entrare a scuola con i compagni: ora lo ha detto anche il Tribunale

Ora ha anche il conforto di un’Ordinanza del Tribunale di Firenze la battaglia di civiltà condotta da Ginevra, con il sostegno concreto di numerosi suoi concittadini. Il figlio Niccolò, infatti, è un ragazzo con disabilità, costretto ad entrare a scuola dal retro, mancando la rampa per le persone con disabilità motoria, pur essendo questa prevista nel progetto originario e soprattutto essendo prescritta dalla legge. «Niccolò è stato discriminato», ha stabilito quell’Ordinanza.*

 

Accanto ad una pila di fascicoli, la mano di un giudice impugna il martello di legno utilizzato per l’apertura e la chiusura delle udienze.

«Una scuola moderna, efficiente – aveva scritto qualche mese fa Lorenzo Somigli su Superando.it -, una scuola tanto attesa, ma senza la rampa per le persone con disabilità motoria, che pure era prevista in origine nel progetto. Una scuola, quindi, non inclusiva come avrebbe dovuto essere. Questa scuola è la nuova Dino Compagni al Campo di Marte di Firenze e l’assenza di quella rampa non è passata inosservata a molti, soprattutto a Ginevra Risaliti, mamma battagliera che supportata da tanti concittadini, a cominciare dal Gruppo Facebook Noi di Campo di Marte, nonché dal Consigliere del Quartiere 2 Simone Sollazzo, per più di un anno ha condotto quella che per molti è stata una battaglia di civiltà: la realizzazione di una rampa per il figlio con disabilità Niccolò, che non può accedere all’edificio insieme agli altri bambini, perché appunto non vi è una rampa di accesso all’entrata principale. Egli deve quindi accedere dall’entrata posteriore».

Ebbene, ora a dare ragione a Ginevra nella sua battaglia, vi è anche il conforto di un’Ordinanza prodotta pochi giorni fa, il 1° marzo, da Giuseppina Guttadauro, giudice della Quarta Sezione Civile del Tribunale Ordinario di Firenze, relativa al ricorso presentato dalla stessa mamma di Niccolò e finanziato da una raccolta fondi del Quartiere, con il patrocinio delle avvocatesse Maria Rosaria Pizzimenti e Ginevra Bardazzi.

Alla base dell’Ordinanza sottoscritta da Guttadauro vi è segnatamente la Legge 67/2006 (Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni), una norma decisamente importante, come abbiamo già avuto molte volte l’opportunità di scrivere, ma non ancora troppo nota, pur essendo passati ben quindici anni dall’approvazione di essa.
Nel caso specifico si fa riferimento alla «discriminazione indiretta», ovvero, citando testualmente l’articolo 2, comma 3 della Legge, «quando  una  disposizione, un criterio, una prassi, un atto, un patto o un comportamento […] mettono  una  persona  con disabilità in una posizione di svantaggio rispetto ad altre persone».

Secondo Lorenzo Somigli che ha supportato Ginevra nell’iniziativa legale «Si tratta di un evidente riconoscimento del diritto leso – commenta Somigli, che è stato tra coloro che hanno sostenuto Ginevra Risaliti nella sua iniziativa legale. «Questa Ordinanza – aggiunge – dimostra infatti la bontà della nostra scelta di chiedere attraverso le vie legali il riconoscimento del diritto di Niccolò e, con lui, di tutte le persone con disabilità che frequenteranno quella scuola». «In un momento di sfiducia verso la Giustizia – conclude – è un’Ordinanza significativa che riconcilia il cittadino con il sistema». (Stefano Borgato)

 

 

Il testo dell’Ordinanza di cui si parla nella presente nota è disponibile, su richiesta, scrivendo alla redazione di Superando.it (info@superando.it).

 

* Il presente testo è già stato pubblicato su Superando.it, il portale promosso dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), e viene qui ripreso, con lievi adattamenti al diverso contesto, per gentile concessione.

 

Ultimo aggiornamento il 4 Marzo 2021 da Simona