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“Noi siamo qui”, un incontro tra Associazioni di persone con disabilità sulla violenza di genere

di Simonetta Cormaci*

Capita con una certa frequenza di segnalare eventi ed iniziative sui temi della disabilità. Accade molto meno spesso che, dopo la loro realizzazione, qualcuno o qualcuna racconti com’è andata. Dunque cediamo con piacere la parola a Simonetta Cormaci, esponente dell’Sezione UICI di Catania, l’Ente che ha voluto dare il proprio contributo di pensiero alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne organizzando l’incontro pubblico “Noi siamo qui” (di cui abbiamo già dato segnalazione), per raccontarci gli esiti dello stesso.  (S.L.)

Vento dal mare, opera del 1947 del pittore statunitense Andrew Wyeth. Il vento irrompe da una finestra aperta sollevando le tende leggere, trasparenti e rifinite con delicati motivi floreali. Dalla finestra si intravedono un cielo terso, un prato ampio e verde tagliato da un sentiero sterrato, lo scrocio di una baia, la vegetazione più scura in lontananza.

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne la Sezione UICI di Catania (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) ha voluto dare il proprio contributo.

L’evento, organizzato presso la sede catanese, è partito dall’intento di riunire alcune Associazioni locali operanti nel settore della disabilità per metterle a parte del lavoro sulle questioni di genere e sullo Sportello donna in cogestione con il Centro antiviolenza Thamaia di cui si è data notizia in passato.

Ritenendo importante riprendere le relazioni con altre Associazioni, sono state invitate l’AIPD Catania (Associazione Italiana Persone Down), l’ANFFAS di Catania (Associazione nazionale persone con disturbo cognitivo e relazionale), l’ENS sezione provinciale di Catania (Ente Nazionale Sordi) e – naturalmente – l’Associazione Centro antiviolenza Thamaia, volendo significare già nel titolo i nostri intendimenti.

Noi siamo qui” significa più cose: la nostra posizione di massima apertura e disponibilità verso la città, una realtà di servizi che già offriamo alla collettività e di altri servizi in divenire. Siamo qui, rispetto alle questioni di genere che investono le ragazze, le donne ancorché le madri di figlie/i con disabilità per andare insieme verso una maggiore consapevolezza, autodeterminazione, autostima. E ancora Siamo qui per parlare delle violenze e discriminazioni contro le donne con disabilità in quanto fenomeno non ancora sufficientemente indagato.

Nel pomeriggio del 25 novembre abbiamo accolto cordialmente tutte le persone intervenute in presenza: socie e soci, alcune componenti il nostro Consiglio e il vicepresidente, una delegazione di donne UICI siracusane accompagnate dal presidente Carmelo Fangano, alcune mamme con le loro figlie con sindrome di Down accompagnate dalla presidente Aida Fazio e dall’assistente sociale Angela Li Rosi, una delegazione di donne sorde con il presidente della sezione locale dell’ENS Sebastiano Manciagli; quindi sono state salutate le presenze da remoto (oltre ad alcune amiche, la consigliera nazionale Alina Pulcini, la presidente di Thamaia Anna Agosta, l’interprete della lingua dei segni italiana (LIS) che ha tradotto in simultanea aiutandoci a comunicare con il gruppo ENS che si trovava in sala).

Dopo i saluti, la nostra presidente Rita Puglisi ha espresso la sua soddisfazione per l’incontro con più Associazioni e per il lavoro sulle questioni di genere che si sta portando avanti; ha osservato come le discriminazioni, per noi donne con disabilità o madri di figlie/i con disabilità, si subiscono in ogni fase della vita sommandosi spesso nel dispositivo tossico di discriminazioni in quanto donne e in quanto disabili e tutto ciò con un impatto enorme sulle vite e sul benessere personale. Si è parlato, ad esempio delle discriminazioni e inadeguatezze del mondo sanitario e di come spesso le donne disabili non possono rivendicare alcuna privacy su aspetti oltremodo sensibili della salute…

Chi scrive ha riportato l’esperienza fin qui svolta, ed ha sottolineato l’importanza della sensibilità della Presidenza e del Consiglio dell’Associazione che hanno accolto e consentito alcune attività di lavoro di arricchimento e di consapevolezza sul fenomeno delle discriminazioni multiple e delle violenze fino ad oggi poco conosciuto perché esistono pochissimi dati scientifici in proposito. Chi scrive ha proseguito aggiornando sul lavoro di consapevolezza e formazione svolto per arrivare a impostare uno Sportello donna, privo di barriere, dunque inclusivo per donne con e senza disabilità della nostra città; attualmente la formazione per il lavoro allo Sportello riguarda quattro donne: la nostra Assistente sociale Silvia Scordo, le socie psicologhe Cetty Giannone e Susanna Nania e la sottoscritta. Quindi abbiamo seguito l’intervento della presidente Thamaia che ha descritto il lavoro del Centro antiviolenza e comunicato la buona notizia del superamento del progetto presentato alla Fondazione con il sud per il contrasto alle violenze di genere ribadendo l’importanza di una formazione specifica sulle disabilità e l’importanza della complementarietà per affrontare fenomeni discriminatori e/o violenze su donne disabili. Giannone ha riflettuto su come sia importante cominciare ad imparare un linguaggio più rivelatore dei fenomeni discriminatori e quanto sia fondamentale il percorso di individuazione delle stesse. Scordo, da parte sua, è intervenuta ribadendo l’importanza di coltivare l’autostima, uno degli aspetti che dobbiamo imparare a migliorare o costruire. Mentre gli interventi successivi hanno evidenziato l’importanza di questo approccio multiforme al fenomeno, hanno confermato come nella vita di ogni giorno e in ogni aspetto si subiscano pregiudizi e stereotipi che impattano sulle nostre vite creando sofferenza e isolamento.

Si è trattato di un incontro in qualche modo sperimentale, giacché abbiamo messo insieme persone con esperienze di disabilità diverse, cosa che ha comportato il dover affrontare qualche criticità nel relazionarci, ma che, al contempo, ha dimostrato che bisogna insistere su questa strada per giungere ad una comunicazione universale e inclusiva. Abbiamo trasmesso un video con la testimonianza drammatica di una giovane con disabilità vittima di violenza psicologica e economica e di maltrattamenti dalla sua famiglia, una vicenda che si è conclusa bene quando lei ha denunciato l’accaduto e ha cambiato vita. Il pomeriggio si è avviato alla conclusione con un piccolo rinfresco e l’impegno di ritrovarsi ancora per affrontare insieme le tematiche di genere. Ancora una volta abbiamo sperimentato la forza e l’energia che si sprigiona mettendo insieme forze, saperi e esperienze. Per concludere vogliamo esprimere un sentito ringraziamento al personale dell’UICI e al Servizio civile di Catania: senza il contributo di tutte e tutti loro non avremmo costruito un così gradito momento di incontro e riflessione.

 

* Il presente testo è già apparso sul «Giornale UICI», il Giornale online dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI), e viene qui ripreso, con lievi adattamenti al diverso contesto, per gentile concessione.

 

Vedi anche:

UICI di Catania – Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.

A Catania le persone con disabilità si confrontano sulla violenza di genere, «Informare un’h», 23 novembre 2022.

Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema “La violenza nei confronti delle donne con disabilità”.

Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema “Donne con disabilità”.

 

Ultimo aggiornamento il 1 Dicembre 2022 da Simona