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Pisa, anche le forze di minoranza del Consiglio comunale prendono posizione contro il “Bollino Blu”

Dopo la presa di distanza da parte dell’associazione Autismo Pisa-Valdera-Valdicecina dal progetto “Bollino Blu” del Comune di Pisa per l’accesso agli esercizi commerciali delle persone con autismo, anche le forze di minoranza del Consiglio comunale prendono posizione contro il progetto sollevando critiche di metodo e di merito.

Una realizzazione grafica raffigura un puzzle composto con tessere colorate sulle quali risalta la parola autismo.

Abbiamo già avuto modo di riferire, lo scorso giugno, la presa di distanza da parte dell’associazione Autismo Pisa-Valdera-Valdicecina dal progetto “Bollino Blu” del Comune di Pisa per l’accesso agli esercizi commerciali delle persone con autismo. La più vasta associazione di familiari di persone con autismo operante nel Comune toscano, attraverso un comunicato firmato dalla presidente Susanna Pelagatti, rilevava come «la voce delle nostre famiglie» fosse stata esclusa dal progetto, e come l’unico soggetto interpellato del Comune fosse l’Ainsped, l’Associazione di categoria italiana per Pedagogisti ed Educatori, dunque un’associazione di operatori e operatrici, non di persone con disabilità.

Sulla stessa posizione si sono poste anche le forze di minoranza del Consiglio comunale che hanno espresso il proprio dissenso in merito al progetto in questione con una nota firmata congiuntamente da Maria Antonietta Scognamiglio e Vladimiro Basta (PD), Federico Oliveri (Diritti in Comune), Gabriele Amore (M5S), e Antonio Veronese (Patto Civico). Il progetto “Bollino Blu”, lo ricordiamo, era stato presentato dall’assessora comunale alla Disabilità Sandra Munno, il 2 aprile scorso, nella ricorrenza della Giornata mondiale della Consapevolezza dell’Autismo, quale iniziativa volta ad identificare gli esercizi commerciali e le attività che, nel territorio comunale, dimostrassero particolare attenzione ai bisogni delle persone con autismo e delle loro famiglie. In merito a ciò le forze di minoranza hanno sollevato rilievi sia di metodo che di merito, scrivono infatti: «Peccato che il progetto sia inficiato da numerose e gravi criticità, e che lo stesso assessore si sia più volte pronunciata sull’argomento considerando le persone con autismo come dei malati da curare invece che come dei cittadini e delle cittadine da riconoscere, far partecipare, valorizzare, accompagnare, sempre garantendo il pieno rispetto della loro dignità».

E continuano sottolineando il mancato coinvolgimento nel progetto della Garante per le persone con disabilità, Lia Sacchini, e delle associazioni rappresentative delle persone con autismo: «Data l’importanza della questione, abbiamo richiesto di discuterne in Commissione consiliare alla presenza dell’assessora e della Garante per le persone con disabilità, invitando a intervenire anche l’associazione Autismo Pisa: rappresentando 150 famiglie, e portando avanti da anni numerose iniziative di sensibilizzazione e di formazione, tale associazione costituisce una delle principali voci cittadine sui temi dell’autismo».

I rappresentanti dei quattro gruppi consiliari ribadiscono come la realizzazione del progetto sia stata condotta con modalità escludenti: «Nel corso della Commissione le criticità del ‘Bollino Blu’, così come concepito dall’assessora Munno, sono emerse in tutta la loro gravità. Abbiamo avuto conferma del fatto che le persone con autismo sono state di fatto escluse da ogni vera partecipazione al progetto, dal momento che le associazioni di riferimento non sono state coinvolte in modo serio nella definizione degli obiettivi e delle modalità di attuazione del bollino: di fatto, soltanto l’associazione dei pedagogisti Ainsped ha avuto voce in capitolo, portando avanti la propria idea di bollino blu per gli esercizi commerciali, senza che le altre associazioni potessero prendere visione del progetto e contribuire davvero con le proprie competenze ed esperienze».

C’è poi un problema di trasparenza: «A confermare la totale mancanza di trasparenza e di partecipazione c’è anche il fatto che la stessa Garante comunale per le persone disabili non sia stata minimamente informata né coinvolta nel progetto (quasi si trattasse di un ‘fatto privato’ riservato all’associazione Ainsped e all’assessora Munno). È grave e paradossale che l’amministrazione comunale voglia portare avanti un progetto di formazione e sensibilizzazione, come il ‘Bollino Blu’, senza ascoltare le voci dei cittadini e delle cittadine che vivono l’autismo in prima persona, scegliendo di parlare soltanto con i pedagogisti e con alcuni esperti dell’area medica».

Ma il problema, come accennato, è anche nei contenuti: «Criticità ancora maggiori, se possibile, riguardano il contenuto e le modalità di funzionamento del ‘Bollino Blu’. L’assessora, nelle sue dichiarazioni pubbliche, ha spesso ridotto la funzione di tale bollino al semplice fatto di “far saltare la fila” alle persone con autismo, una volta che queste si fossero dichiarate tali in un esercizio commerciale provvisto di bollino. Se il progetto si risolvesse in questo, e ad oggi non è stato possibile vederlo, si tratterebbe davvero di una operazione inutile e dannosa, che esporrebbe le persone e le famiglie ad una umiliazione. Ciò che serve è invece una attenta formazione del personale dei negozi e di atre attività aperte al pubblico, così da potere accogliere e accompagnare le persone con autismo e le loro famiglie, facendole sentire cittadini e cittadine a pieno titolo».

La nota prosegue con una proposta: «Alla luce di questi forti limiti, chiediamo con forza all’amministrazione comunale di ripartire da zero e rilanciare il progetto ‘Bollino Blu’ in modo serio e non propagandistico: per questo, chiediamo innanzitutto di ritirare la relativa delibera dell’8 luglio scorso. Occorre che tutte le associazioni che si occupano di autismo e più in generale di disabilità vengano coinvolte in modo autentico e sistematico nella definizione del progetto, in tutte le sue fasi. È necessario stabilire con cura i criteri in base ai quali il ‘Bollino Blu’ può essere rilasciato (ed eventualmente revocato) agli esercizi commerciali: non può bastare una semplice sensibilità per il tema, ma è necessario passare attraverso una adeguata formazione e attraverso la predisposizione di protocolli in linea con i bisogni e la dignità delle persone».

Queste, invece, le conclusioni: «Per portare avanti questo profondo ripensamento del progetto abbiamo già fatto richiesta di ulteriori audizioni di altre associazioni che condividono al loro interno tutto il percorso di vita delle persone autistiche da molti anni e di esperti in Commissione: il nostro obiettivo è quello di arrivare prima della fine dell’anno a definire un ‘Bollino Blu’ che metta davvero al centro le persone con autismo e con disabilità, diffondendo negli esercizi commerciali del territorio una vera cultura dell’accoglienza e del rispetto». (S.L.)

 

Vedi anche:

Pisa, il “Bollino Blu” che include escludendo, «Informare un’h», 28 luglio 2021.

 

Ultimo aggiornamento il 30 Luglio 2021 da Simona