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Pisa, assistenza domiciliare per le persone con SLA in fase avanzata

È stato attivato a Pisa un servizio di assistenza domiciliare rivolto alle persone con sclerosi laterale amiotrofica (SLA) in fase avanzata, persone che sono passate dall’assistenza ventilatoria in forma non invasiva alla tracheotomia. Attualmente il servizio è rivolto a 6/7 pazienti dell’area pisana.

 

Una persona con disabilità motoria ritratta di spalle mentre, con la sua sedia a rotelle, si sposta sotto la pioggia.
Una persona con disabilità motoria ritratta di spalle mentre, con la sua sedia a rotelle, si sposta sotto la pioggia.

È stato attivato a Pisa un servizio di assistenza domiciliare rivolto alle persone con sclerosi laterale amiotrofica (SLA) in fase avanzata. La SLA è una malattia neurodegenerativa che porta ad una degenerazione dei motoneuroni e causa una paralisi totale. Nella fase avanzata della patologia si manifesta un’insufficienza respiratoria progressiva. Il servizio in questione è offerto alle persone che sono passate dall’assistenza ventilatoria in forma non invasiva alla tracheotomia, ed è coordinato da Luciano Gabbrielli, pneumologo, dirigente medico, responsabile del Percorso Clinico per pazienti affetti da SLA in fase terminale. Attualmente il servizio è rivolto a 6/7 pazienti dell’area pisana.

In un’intervista rilasciata al quotidiano «Il Tirreno», Gabbrielli descrive con maggiori dettagli i destinatari del servizio: «malati che hanno subito la tracheotomia e che poi per il problema della deglutizione hanno posizionato una PEG, ovvero una gastrostomia percutanea. Malati allettati che hanno bisogno del respiratore e della PEG per assumere una nutrizione efficace e che quindi si spostano mal volentieri. Ed è proprio per loro che interviene il nostro progetto. Un progetto interaziendale al quale partecipano professionisti dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana e dell’Asl, con l’apporto della dottoressa Angela Gioia. Al momento riservato solo all’area pisana per motivi di risorse» (Roberta Galli, Per i malati di SLA le cure arrivano a casa, «Il Tirreno», 27 settembre 2018).

«Siamo in grado di garantire una vera e propria assistenza a casa specialistica. – aggiunge ancora Gabbrielli – Partendo dal cambio della cannula, operazione che viene svolta ogni due mesi, per chi ha subito la tracheotomia, grazie alla collaborazione offerta dagli anestesisti della Rianimazione del Pronto Soccorso, fino alla possibilità di svolgere visite specialistiche con la presenza di pneumologi ed ecografie addominali con i radiologi sempre del Pronto Soccorso.»

L’attivazione del servizio avviene tramite una stretta collaborazione col reparto di Neurologia. In presenza di una diagnosi di SLA il paziente è indirizzato agli ambulatori seguiti da Gabbrielli al fine di diagnosticare precocemente i disturbi della respirazione. All’insorgere dell’insufficienza respiratoria il paziente è preso in carico nel reparto di Gabbrielli, supportato nell’accettazione dell’intervento di tracheotomia ed in tutte le fasi del percorso di cura. Una volta dimesso, ha la possibilità di essere seguito a domicilio. (S.L.)

 

Ultimo aggiornamento: 4 ottobre 2018

Ultimo aggiornamento il 4 Ottobre 2018 da