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Rebecca, che non si fa intimidire da chi la deride per la sua Malattia Rara

«Grazie al lato positivo del web, sono entrata in contatto con altri ragazzi e ragazze che seguono il mio profilo, e ci sentiamo meno soli. Il lato negativo, invece, è che proprio sui social mi hanno pesantemente offeso. Fa male, ma poi impari e devi sempre rialzarti!»: a dirlo è Rebecca, 13 anni, vittima di cyberbullismo, centrato sulla sua Malattia Rara, ma che ha denunciato chi l’aveva presa di mira e ha raccontato il fatto in televisione. «Il suo coraggio e la sua determinazione – dicono dall’Associazione Sindrome di Sturge Weber Italia – sono un grande insegnamento».*

 

Una donna in sedia a rotelle esulta con le braccia alzate davanti alla vista panoramica di una città.

«In occasione del Safer Internet Day, la Giornata Mondiale per la Sicurezza in Rete del 9 febbraio, abbiamo voluto portare all’attenzione dell’opinione pubblica la vicenda che ha visto coinvolta sui social una nostra giovane socia, la tredicenne Rebecca. Lo abbiamo voluto fare per denunciare il vile episodio di cyberbullismo di cui è stata vittima, ma soprattutto per testimoniare il suo coraggio di utilizzare la Rete per raccontarsi e per aiutare tanti altri giovani come lei a uscire dall’isolamento»: lo si legge in una nota dell’Associazione Sindrome di Sturge Weber Italia, nata nel 2016, riunendo un centinaio di famiglie con figli e figlie affetti/e da questa rara malattia neurocutanea, che colpisce con malformazione capillare la pelle, le meningi, gli occhi, il cavo orale, manifestandosi, nei casi più gravi, a livello di sistema nervoso con epilessia e ritardo psicomotorio.

Da qualche tempo, dunque, Rebecca pubblicava sul social Tik Tok dei brevi video in cui raccontava di sé e della sua Malattia Rara. Un modo, per lei, di uscire, anche se solo virtualmente, dalle mura di casa e di mettersi in contatto con altri ragazzi e ragazze. Si è imbattuta però in un “cyberbullo”, seguito da 96.000 follower – dato, questo, che è forse ancor più inquietante – il quale, dopo avere ricondiviso su Instagram un video postato in Tik Tok da Rebecca, ha dato il via a una serie di insulti e di pesanti offese. Sostenuta tuttavia dalla famiglia, la ragazza ha sporto denuncia ai Carabinieri e alla Polizia Postale e senza timore, ha raccontato il brutto episodio davanti alle telecamere di «Buongiorno Regione Calabria» e di «LaC News24 (La Calabria che fa notizia)».

«Ho sperimentato i due lati del web – racconta lei stessa con grande naturalezza -: quello positivo è che grazie alla Rete sono entrata in contatto con altri ragazzi e ragazze che seguono il mio profilo. Ci scriviamo e così ci sentiamo meno soli. Il lato negativo, invece, è che proprio sui social mi hanno pesantemente offeso. Fa male, ma poi impari e devi sempre rialzarti!».

«È un grande insegnamento – commentano dall’Associazione Sindrome di Sturge Weber Italia – questo della nostra socia Rebecca che, con coraggio e determinazione, usa i social per mostrarsi con orgoglio. Non si fa intimidire da chi la deride per la sua Malattia Rara, perché sa che là nella Rete ci sono ragazzi e ragazze che aspettano i suoi video, le sue parole per sentirsi accolti. Grazie Rebecca!». (Stefano Borgato)

 

*  Il presente testo è già stato pubblicato su Superando.it, il portale promosso dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), e viene qui ripreso per gentile concessione.

 

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@sturgeweberitalia.org (Alessandra Mariotti).

 

Vedi anche:

Associazione Sindrome di Sturge Weber Italia

 

Ultimo aggiornamento il 12 Febbraio 2021 da Simona