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Spendere di più e meglio per l’inclusione delle persone con disabilità

Come segnalato dall’Alleanza Internazionale sulla Disabilità, è stato reso disponibile nel web il manuale il cui titolo, in italiano, è “La nuova normalità. Spingere i Governi a spendere più e meglio per l’inclusione di tutte le persone con disabilità”. Rivolta in primo luogo alle organizzazioni di persone con disabilità, ma non solo, la pubblicazione intende fornire un’utile tabella di marcia nell’impegno con i Governi e altre organizzazioni della società civile, per contribuire a un utilizzo delle risorse pubbliche rivolte alla disabilità più inclusivo, equo e progressivo.*

Una realizzazione grafica sul tema dell’inclusione, alcune figure umane stilizzate, che ai tengono per mano e poggiano sulle tessere di un puzzle incastrate tra loro, tendono la mano ad una figura umana che è rimasta slegata dal gruppo.

Da tempo le organizzazioni di persone con disabilità chiedono, a livello internazionale, stanziamenti ben più significativi di quelli attuali, orientati all’inclusione delle stesse persone con disabilità e che ne consentano una piena ed effettiva partecipazione nella società. «Mentre infatti i Paesi ad alto reddito dell’Unione Europea – viene sottolineato dall’IDA (International Disability Alliance) – spendono ad esempio in media il 2,1% del proprio PIL (Prodotto interno lordo) per le persone con disabilità, i dati riguardanti molti Paesi a basso e medio reddito rivelano che gli stanziamenti sono addirittura inferiori allo 0,5% del PIL».

«Oggi – sostengono sempre dall’IDA – uno dei mezzi più efficaci per monitorare la reale applicazione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità è proprio quello di comprendere come i Governi a tutti i livelli abbiano dato priorità al cambiamento del modo in cui stanziano i budget per le persone con disabilità, ad esempio passando dalla spesa per misure di esclusione (istituzionalizzazione, scuole speciali, laboratori protetti) a spese che promuovano l’inclusione e il mainstreaming (servizi basati sulla comunità, istruzione inclusiva, protezione sociale inclusiva della disabilità). Dopo la pandemia, infatti, una ripresa realmente inclusiva richiederà sia l’aumento delle risorse pubbliche dedicate alla protezione sociale e ai servizi di supporto, sia la garanzia che tutti i fondi pubblici nei vari settori vengano impiegati in modo inclusivo».

A proposito della pandemia, c’è un altro dato significativo di cui tenere conto, ovvero della perdita di entrate e dell’aumento del debito pubblico di quest’ultimo anno e mezzo nei vari Paesi, con il rischio che le probabili misure di austerità emarginino ulteriormente le persone con disabilità. Per ripartire dunque dopo la pandemia e dare concreta realizzazione agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU 2030, «i Governi – secondo l’IDA – dovranno garantire che le persone con disabilità, vale a dire la fascia di popolazione quasi certamente più colpita, insieme alle loro famiglie, dalle ricadute della pandemia, non siano mai più lasciate indietro».

Rivolto in primo luogo a tutte le organizzazioni di persone con disabilità del mondo, è stato ora reso pubblico e disponibile il primo volume del manuale intitolato The New Normal. Getting Governments to Spend (More e Better) for (Inclusion) of All Persons with Disabilities (“La nuova normalità. Spingere i Governi a spendere più e meglio per l’inclusione di tutte le persone con disabilità”). A svilupparlo è stato il CIP, il Centro per le Politiche Inclusive, e l’organizzazione CBM Australia, basandosi proprio sul lavoro iniziale dell’International Disability Alliance e sulle esperienze delle organizzazioni di persone con disabilità presenti nella zona dell’Asia-Pacifico, che si sono appunto occupate di promuovere il budget inclusivo per la disabilità, quali il Centro Indiano per l’Uguaglianza e la Promozione della Giustizia Sociale, Life Haven (Centro per la Vita Indipendente), la Coalizione delle Filippine per la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, la Fondazione per l’Accesso del Bangladesh, la Federazione delle Persone con Disabilità delle Isole Figi e il Forum sulla Disabilità del Pacifico.

«Sebbene questo primo manuale sia stato sviluppato prima della crisi dovuta alla pandemia – concludono dall’IDA -, riteniamo che lo scopo di esso non sia mai stato più rilevante. Ci auguriamo infatti che fornisca una tabella di marcia per le organizzazioni di persone con disabilità che stanno lavorando in questo settore, in particolare nel Sud del mondo, incoraggiandole a impegnarsi ulteriormente con i Governi e altre organizzazioni della società civile, per garantire che la ripresa dopo il Covid contribuisca a un utilizzo delle risorse pubbliche più inclusivo, equo e progressivo».

Da segnalare in conclusione che è attualmente in preparazione un secondo volume del medesimo manuale, sempre frutto di una stretta consultazione con le organizzazioni di persone con disabilità, per fornire ulteriori approfondimenti e orientamenti su questioni tecniche relative all’analisi dei budget destinati alle persone con disabilità e alla loro tutela. (Stefano Borgato)

 

* Il presente testo è già stato pubblicato su Superando.it, il portale promosso dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), e viene qui ripreso, con lievi adattamenti al diverso contesto, per gentile concessione.

 

questo link è disponibile e scaricabile (in lingua inglese) il primo volume del manuale The New Normal. Getting Governments to Spend (More e Better) for (Inclusion) of All Persons with Disabilities (“La nuova normalità. Spingere i Governi a spendere più e meglio per l’inclusione di tutte le persone con disabilità”) di cui si parla nel presente testo.

 

 

Ultimo aggiornamento il 1 Settembre 2021 da Simona