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Sui cani guida in Chiesa potrebbe intervenire il Papa, lo chiede l’Unione dei Ciechi

Dopo l’ennesimo episodio di discriminazione, nel quale ad una persona ipovedente accompagnata dal proprio cane guida è stato vietato l’accesso al Duomo di Torino, interviene anche l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Nazionale, invocando «un gesto eclatante dei Vertici vaticani, quando non dello stesso Papa Francesco, per condannare l’accaduto e richiamare la necessità di rispettare questi diritti delle persone con disabilità all’interno della Chiesa».

Pitù, un bellissimo cane guida beige (fonte: Giornale UICI).

Ai primi di gennaio se ne sono occupate le cronache locali. «Lasciato fuori dal Duomo di Torino perché accompagnato dal mio cane guida», la denuncia di Vittorino Biglia, era il titolo del pezzo firmato da Floriana Rullo sul «Corriere della Sera» (Cronaca di Torino) il 4 gennaio 2022, nel quale veniva narrata l’ennesima vicenda di discriminazione ai danni delle persone con disabilità visiva che utilizzano il cane guida per la propria autonomia. Ad esserne vittima, questa volta, è stato, come già indicato nel titolo dell’articolo citato, Vittorino Biglia, persona ipovedente residente in provincia di Imperia e consigliere dell’UICI Piemonte (Unione Italiana Ciechi e degli Ipovedenti), nell’ambito della quale è anche coordinatore del gruppo di lavoro cani guida.

Recatosi a Torino con la sua famiglia e Spritz, il labrador nero che gli fa da guida, desiderava visitare il presepio di Matera allestito nel Duomo, ma gli è stato vietato. «Mi hanno detto che io non potevo entrare con il cane. Così come dicevano i cartelli. Ho cercato di spiegare all’addetto che era un cane guida e che per legge ha libero accesso nei luoghi aperti al pubblico ma non c’è stato modo di fargli cambiare idea», ha raccontato. Consapevole dei propri diritti, Biglia ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine, che hanno svolto un’opera di mediazione. Ciò che gli ha permesso di accedere alla Chiesa e di farsi descrivere il presepe e le navate dai suoi familiari. Già in passato, sempre a Torino, per lo stesso motivo, si era visto contestare l’accesso all’ospedale, ed anche in quella circostanza aveva dovuto puntualizzare «che esiste una Legge, è importante saperlo. La mia non è voglia di fare polemica ma di far conoscere una Legge, la numero 37 del 1974, che molti non conoscono. Servono educazione e informazione, solo così è possibile far conoscere la reale importanza di un cane guida. Come Associazione di categoria abbiamo fatto molto, ma non basta perché la gente non è informata. Il cane guida rappresenta gli occhi per chi non vede, è importante capirlo».

Del terribile episodio, ovviamente, si è occupato anche l’UICI Piemonte. «Un fatto grave – ha commentato Franco Lepore, presidente dell’articolazione regionale dell’Unione, dalle colonne del portale «Superando.it» –, indice di insensibilità e indifferenza, alla faccia delle lotte che portiamo avanti da oltre cent’anni. Eppure già da quasi cinquant’anni la Legge 37/1974, integrata e modificata dalle Leggi 376/1988 e 60/2006, ha stabilito che la persona cieca ha il diritto di farsi accompagnare dal proprio cane guida nei suoi viaggi sui mezzi di trasporto pubblico e in tutti gli esercizi aperti al pubblico. E chi non rispetta la Legge è punibile con una sanzione amministrativa pecuniaria. Voglio ricordare-inoltre che i cani guida sono gli “occhi di chi non vede” e che certe discriminazioni non dovrebbero nemmeno esistere. Ci aspettiamo pertanto le pubbliche scuse dal parroco per l’increscioso episodio. A tal proposito, la nostra Associazione si dichiara fin da ora disponibile ad incontrare i responsabili della parrocchia per spiegare loro cosa prevede la Legge e per fornire la formazione adeguata a tutto il personale al fine di rendere il Duomo di Torino sempre più inclusivo».

E non è mancata nemmeno la presa di posizione Mario Barbuto, presidente dell’UICI Nazionale, che ha utilizzato le pagine della testata «Vita» per rivolgere un appello al Pontefice. Sorpreso che quest’ultimo episodio di discriminazione «sia avvenuto in un luogo di culto, ovvero in una comunità che fa dell’accoglienza il suo elemento fondante», Barbuto ritiene che «ci vorrebbe un gesto eclatante dei Vertici vaticani, quando non dello stesso Papa Francesco, per condannare l’accaduto e richiamare la necessità di rispettare questi diritti delle persone con disabilità all’interno della Chiesa. Sarebbe bello, ad esempio» ha concluso, «se Papa Francesco accogliesse un non vedente accompagnato dal suo cane guida nel corso della messa che celebra quasi in forma privata ogni mattina nella Cappella di Santa Marta a Roma». (S.L.)

 

Vedi anche:

UICI Piemonte – Unione Italiana Ciechi e degli Ipovedenti.

UICI Nazionale – Unione Italiana Ciechi e degli Ipovedenti.

 

Ultimo aggiornamento il 14 Gennaio 2022 da Simona