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A Cagliari è andata in scena la “banalità del male”

Avevamo dato notizia del fatto che il 10 maggio, a Cagliari, si sarebbe tenuta la prima udienza del processo penale a carico del professor Gigi Monello, accusato di maltrattamenti ai danni della sua anziana madre, con la quale conviveva e di cui si prendeva cura, dall’amministratrice di sostegno della stessa. I primi testi sentiti hanno reso testimonianze evasive e generiche, mostrando l’incapacità di confermare quanto contenuto negli atti dell’indagine. La prossima udienza è stata fissata per l’11 novembre 2022, e vede, fra i testi, anche l’amministratrice di sostegno.

La facciata del Tribunale di Cagliari con una fontanella del giardino antistante (fonte: Associazione Diritti alla Follia).

Avevamo dato notizia del fatto che il 10 maggio, a Cagliari, si sarebbe tenuta la prima udienza del processo penale a carico del professor Gigi Monello, accusato di maltrattamenti ai danni della sua anziana madre, con la quale conviveva e di cui si prendeva cura, dall’amministratrice di sostegno della stessa. Monello, che ha sempre contestato la fondatezza delle accuse, è stato allontanato dalla madre, oggi deceduta, potendo vederla per sole tre ore nell’ultimo anno di vita. Dopo decenni di convivenza ininterrotta con suo figlio, anche la madre si è trovata nell’impossibilità di vederlo a causa del provvedimento cautelare di allontanamento a cui era stato sottoposto, ed è morta con la convinzione che questo l’avesse abbandonata.

I primi testi sentiti all’udienza del 10 maggio – il fratello e la sorella dell’imputato – hanno reso testimonianze evasive e generiche, mostrando l’incapacità di confermare quanto contenuto negli atti dell’indagine. La prossima udienza è stata fissata per l’11 novembre 2022, e vede, fra i testi, anche l’amministratrice di sostegno che ha mosso le accuse di maltrattamenti in famiglia contro Monello.

A causa delle misure anti-Covid 19 ancora vigenti, i numerosi amici e conoscenti di Monello non hanno potuto presenziare all’udienza, ma hanno potuto partecipare al presidio organizzato nei giardini pubblici antistanti il Palazzo di Giustizia dall’Associazione Diritti alla Follia, che segue la vicenda e supporta Monello. Infatti, entrambi i soggetti – l’Associazione e il professore – concordano nel ritenere che gli accadimanti che hanno coinvolto la famiglia Monello siano d’interesse pubblico.

La vicenda accaduta al professore di filosofia, oggi in pensione, si profila come in caso di interesse pubblico per diversi motivi. Perché lo stesso si inquadra in una più ampia casistica che documenta le degenerazioni che si possono riscontrare nell’applicazione dell’istituto di tutela dell’amministrazione di sostegno introdotto in Italia con la Legge 6/2004. Perché la situazione in cui si è venuto a trovare Monello comporta la lesione dei diritti umani di soggetti fragili ulteriormente fragilizzati proprio dal sistema che dovrebbe tutelarli. Ma anche perché, sebbene nel 2016 tali criticità siano state rilevate anche dal Comitato ONU sui diritti delle persone con disabilità, a parte poche eccezioni, non sembra che l’associazionismo delle persone con disabilità consideri tale quesitone come una priorità.

Nel comunicato stampa diramato da Diritti alla Follia Cristina Paderi, segretaria dell’Associazione presente al presidio, ha dichiarato: «saremo nuovamente qui l’11 novembre, cioè quando si terrà la prossima udienza, ove è prevista l’audizione dell’amministratrice di sostegno. In tale circostanza organizzeremo un approfondimento sulle distorsioni prodotte dall’attuale legge sull’amministrazione di sostegno, che noi intendiamo riformare e di cui la vicenda occorsa a Gigi, nostro associato, è un esempio evidente».

Queste invece le dichiarazioni di Michele Capano, avvocato e tesoriere dell’Associazione: «la criminalizzazione di familiari estromessi dalla possibilità di avere voce in capitolo rispetto al proprio congiunto sottoposto ad amministrazione di sostegno rappresenta una tecnica collaudata in tutta Italia dal “duo” Giudice-Amministratore di sostegno, ben determinato a lavorare il meno possibile e quindi a non ricevere alcun disturbo dell’esercizio del proprio potere, “di vita e di morte”, nei confronti del beneficiario. Gigi Monello è stato vittima di questa consolidata e sopraffina tecnica. “Diritti alla Follia” seguirà, udienza per udienza, l’evolversi di questo emblematico processo».

In conclusione possiamo affermare che se da un lato le difficoltà, emerse in questa prima udienza, a confermare la solidità del quadro probatorio che dovrebbe sostanziare la colpevolezza di Monello costituiscono un alleggerimento della sua posizione, dall’altro lato è ben comprensibile il sentimento di delusione espresso dallo stesso Gigi Monello alla conclusione della seduta. Questo perché le persone sentite avevano appoggiato la denuncia mossa dall’amministratrice di sostegno, e tali fatti hanno avuto come conseguenza un’interferenza dolorosissima nel rapporto tra il professore e sua madre. Per tale motivo, constatare la leggerezza con cui ora nessuno e nessuna sembra più così certo delle accuse mosse, fa sembrare di essere davanti a quella che Hannah Arendt, filosofa tedesca di origine ebraica naturalizzata statunitense, chiamava la “banalità del male”. La “banalità del male” è una sorta di inconsapevolezza delle conseguenze dannose delle proprie azioni che taluni invocano con sé stessi e con gli altri per ridimensionare le proprie responsabilità riguardo al proprio agire, come se i mandanti del proprio agire fossero altri e altre. La invocano senza rendersi conto che assumersi le proprie responsabilità costituisce l’unico atto dignitoso che si può compiere davanti ad una situazione che non può più essere cambiata. E ciò è vero in primo luogo sul piano umano, dunque al di là degli esiti del processo.

Simona Lancioni
Responsabile di Informare un’h – Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa)

 

Per approfondire:

Associazione Diritti alla Follia.

Simona Lancioni, Amministrazione di sostegno, un caso di interesse pubblico, «Informare un’h», 2 maggio 2022.

Simona Lancioni, Amministrazione di sostegno, doveva essere un abito su misura… invece, «Informare un’h», 18 febbraio 2022.

Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema della “Tutela giuridica”.

 

Ultimo aggiornamento il 31 Ottobre 2022 da Simona