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A Lucca, tra arte e dolore, il Museo della Follia

Rimarrà aperto sino al prossimo 18 agosto il Museo delle Follia di Lucca, una mostra itinerante che ha per curatore il famoso critico d’arte Vittorio Sgarbi. Oltre 200 opere tra sculture, dipinti, fotografie, documentari ed installazioni interattive e multimediali organizzate allo scopo di illustrare la follia attraverso la storia dell’arte.

 

Una visitatrice del Museo della Follia osserva la griglia composta dai ritratti ritrovati nelle cartelle cliniche di alcuni ex-manicomi.
Una visitatrice del Museo della Follia osserva la griglia composta dai ritratti ritrovati nelle cartelle cliniche di alcuni ex-manicomi.

«Entrate, ma non cercate un percorso. L’unica via è lo smarrimento», è questo l’invito con il quale il Museo delle Follia di Lucca accoglie i suoi visitatori. Una mostra itinerante che ha per curatore il famoso critico d’arte Vittorio Sgarbi, e per autori Cesare Inzerillo, Sara Pallavicini, Giovanni Lettini e Stefano Morelli. Oltre 200 opere tra sculture, dipinti, fotografie, documentari ed installazioni interattive e multimediali organizzate allo scopo di illustrare la follia attraverso la storia dell’arte.

«… Un repertorio, senza proclami, senza manifesti, senza denunce. Uomini e donne come noi, sfortunati, umiliati, isolati. E ancora vivi nella incredula disperazione dei loro sguardi. Condannati senza colpa, incriminati senza reati per il solo destino di essere diversi, cioè individui. […] Nella storia dell’arte, anche prima dei casi di Van Gogh e di Ligabue, molti sono gli artisti la cui mente è attraversata dal turbamento, che si esprimono in una lingua visionaria e allucinata», scrive Sgarbi nella sua presentazione.

Tra gli artisti esposti: Francis Bacon, Ulderica Da Pozzo, Pietro Ghizzardi, Francisco Goya, Silvestro Lega, Antonio Ligabue, Antonio Mancini, Fausto Pirandello, Enrico Robusti.

C’è una “stanza dei ricordi” con immagini, documenti e oggetti ritrovati nell’ex manicomio di Teramo; c’è una “stanza della griglia”, dove la griglia composta dai ritratti ritrovati nelle cartelle cliniche di alcuni ex-manicomi si sviluppa per oltre ottanta metri; ci sono le foto di Fabrizio Sclocchini che catturano le stanze ed i luoghi dell’ospedale psichiatrico di Teramo; ci sono i documentari su Franco Basaglia e sugli ospedali psichiatrici giudiziari, e tanto altro ancora. Un luogo di memoria, perché il dolore di chi ha vissuto l’esperienza dell’internamento non sia stato vano.

Inaugurata lo scorso 23 febbraio, la mostra sarà aperta sino 18 agosto 2019.

 

Per informazioni: info@museodellafollia.it

 

Simona Lancioni
Responsabile del centro Informare un’h di Peccioli (Pisa)

 

Per approfondire

Sito del Museo delle Follia di Lucca

Pagina Facebook del Museo della Follia

 

Ultimo aggiornamento: 3 aprile 2019

Ultimo aggiornamento il 3 Aprile 2019 da