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AISLA Firenze, rabbia e delusione per esclusione dai vaccini di molti caregiver

L’aver subordinato l’accesso alle vaccinazioni prioritarie anti-Covid-19 al possesso della certificazione di handicap in stato di gravità (certificazione che non viene rilasciata con immediatezza), sta determinando l’esclusione di molti caregiver di persone con sclerosi laterale amiotrofica (SLA) dalle vaccinazioni prioritarie. Lo denuncia con delusione l’AISLA Firenze, che chiede con determinazione alle Istituzioni, sia centrali che regionali, che questo problema venga risolto in modo rapido e chiaro.

 

Un uomo con la sclerosi laterale amiotrofica assieme alla sua caregiver.

Con un proprio comunicato l’AISLA Firenze (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica) esprime pubblicamente la propria rabbia e delusione per l’esclusione di molti caregiver di persone con sclerosi laterale amiotrofica (SLA) dalle vaccinazioni prioritarie anti-Covid-19, e chiede con determinazione alle Istituzioni, sia centrali che regionali, che questo problema venga risolto in modo rapido e chiaro.

«Il vaccino è indispensabile per proteggere caregiver e malati gravi», spiegano dall’Associazione Toscana. Ma, purtroppo, molti e molte caregiver di persone con SLA hanno scoperto di non potersi iscrivere sul portale adibito alle prenotazioni, né sono stati contattati tramite SMS a tale scopo. A fronte di tali segnalazioni, l’AISLA Firenze si è subito attivata per individuare i motivi di tale lacuna, scoprendo che l’elenco nazionale degli indirizzi dei soggetti aventi diritto – elenco recepito dalle regioni – risulterebbe carente nell’individuare le persone con SLA poiché subordina l’accesso al beneficio al possesso della certificazione di handicap in stato di gravità, come da Legge 104/1992, art.3, comma 3 (si veda, a tal proposito, la seguente nota informativa), certificazione che non viene rilasciata con immediatezza, lasciando le persone con SLA scoperte dai benefici per molti mesi.

«L’unico modo per ovviare a questo ostacolo – spiega Barbara Gonella, presidente dell’Associazione – e per accedere al vaccino, che è indispensabile per proteggere i caregiver stessi, che se contagiati, o peggio malati, non potrebbero più prendersi cura del proprio congiunto, ma anche e soprattutto per i malati fragili, è che gli assistiti abbiano avuto il riconoscimento dell’handicap in stato di gravità. Parlare, però, di Legge 104 è aprire un vaso di Pandora». Infatti, le procedure per il riconoscimento dell’handicap, che più volte l’AISLA Firenze ha chiesto di snellire proponendo il riconoscimento automatico contestuale alla certificazione della malattia grave e invalidante, sono ancora molto lunghe e richiedono almeno 6 mesi e talvolta persino 9. «Un lasso di tempo fin troppo lungo nel quale il rischio di contagiarsi e contagiare è molto elevato. È doveroso rimediare quanto prima: chiediamo alle Istituzioni, sia centrali sia regionali, una risposta rapida e chiara», conclude Gonella.

 

Fonte: comunicato Ufficio Stampa AISLA Firenze.

 

Per informazioni: Lorenzo Somigli e-mail: comunicazione@aislafirenze.it

 

Vedi anche:

AISLA Firenze (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica)

Vaccini anti-Covid-19: finalmente incluse le persone con disabilità e i loro caregiver, «Informare un’h», 11 marzo 2021.

 

Ultimo aggiornamento il 12 Maggio 2021 da Simona