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DaMe, a Crotone l’housing sociale accessibile per donne in difficoltà

Si chiama DaMe, l’housing sociale per donne vittime di violenza o in difficoltà, il primo di questo tipo realizzato a Crotone. Esso nasce dalla volontà di una donna vittima di violenza di creare un luogo ospitale per le donne che si trovino senza abitazione o abbiano necessità o desiderio di cambiarla, a causa di difficoltà personali, familiari, lavorative, economiche, sociali. Un progetto orientato all’inclusone, all’accoglienza e all’indipendenza nel quale sono state abbattute anche le barriere architettoniche.

Una realizzazione grafica per promuovere l’housing sociale DaMe di Crotone reca il logo dell’ente finanziatore (la Fondazione con il Sud), e raffigura la sagoma bianca di una donna su un’altalena che si staglia su cielo dalle tinte pastello.

Non è raro che le donne che hanno subito violenza e sono riuscite a superarla decidano di impegnarsi per aiutare altre donne che vivono anch’esse questa dolorosa esperienza, o comunque si trovano in situazione di disagio. Così è stato per Francesca Zimatore che, aiutata da don Luca, l’uomo che scoprendosi innamorato di lei ha lasciato la tonaca, ha promosso DaMe, un progetto di housing sociale per donne vittime di violenza o in difficoltà, il primo di questo tipo realizzato a Crotone.

La denominazione è un gioco di parole. DaMè, affinché ogni donna possa dire “la mia vita, il mio percorso li ho scelti da mè”. Ma anche DàMe, perché così si definiscono scherzosamente le abitanti della casa.

Inaugurata il 24 dicembre 2020, in piena pandemia di Covid-19, DaMe offre ospitalità a ogni donna – anche con figli e figlie – che abbia compiuto diciotto anni e si trovi senza abitazione o abbia necessità o desiderio di cambiarla, a causa di difficoltà personali, familiari, lavorative, economiche, sociali. Con il sostegno economico della Fondazione con il Sud, tramite il Bando ‘Benvenuti a Casa!’, è stato possibile realizzare lavori di ristrutturazione di una residenza situata al centro di Crotone e abbandonata da oltre 20 anni. L’intervento ha anche consentito di eliminare tutte le barriere architettoniche presenti e di rendere accessibile ogni luogo della struttura.

L’housing ha una capienza di 10 posti ed offre ospitalità per un periodo che va dai 3 ai 12 mesi. È provvista di camere singole\doppie\triple in base alle esigenze di ciascuna e di spazi comuni di lavoro e di relax. Dispone di una cucina modernamente attrezzata, di un soggiorno accogliente, di una lavanderia, di un terrazzo, e di uno spazio educativo destinato ai bambini e alle bambine nonché all’organizzazione di piccoli eventi e di corsi formativi.

In un’intervista pubblicata sul portale «SuperAbile», Zimatore racconta che la prima ospite della casa, quella che ha bussato alla loro porta proprio alla vigilia di Natale, si chiamava Maria, e «da quel giorno, in questo primo anno di vita, DaMe si è popolata di ragazze, mamme, bambini. È divenuta centro di occasioni, storie, rinascite».

«È emozionante ripensare al percorso e al volo spiccato da tutte le ragazze che, anche con i loro figli, da ogni parte d’Italia, sono venute a soggiornare DaMe, restando con noi da 3 fino a 12 mesi – ricorda Zimatore –. Di quest’anno trascorso ricordiamo Maria, Fiorella e la sua ragazza adolescente, Serena e la sua mamma, Ines e le sue due figlie, Carla, Lucia e tante altre anime desiderose di rinascita. Maria è entrata per prima, proprio il 24 dicembre, alla vigilia di Natale, giusto in tempo per addobbarle tutta Casa con il primo presepe e il primo abete e i primi doni portati da una comunità di volontari che, al nostro fianco, ha inaugurato quel momento di gioia. Dopo appena quattro mesi con noi, Maria ha trovato un nuovo lavoro, questa volta contrattualizzato, presso una famiglia che ha potuto valutare le sue competenze e le sue attenzioni; e così ha ritrovato la possibilità di una casa tutta sua, in affitto, così da vivere le giuste vicinanze e distanze da una famiglia che troppo spesso l’aveva svalutata e condizionata. Oggi Maria è la nostra prima ‘promoter’ sul territorio, facendo conoscere e indirizzando tante altre ragazze e donne che incontra nel suo lavoro e nella sua nuova vita».

Racconta ancora Zimatore che attualmente nella struttura sono ospitate cinque ragazze e due mamme con i loro tre bambini, ma molte altre, pur essendosi rivolte a DaMe, hanno fatto una scelta diversa. «Oltre 50 ragazze che hanno bussato alla porta dell’housing, ma che non si sono sentite ancora pronte per intraprendere il loro percorso abitativo e di convivenza – spiega –. Restiamo con esse sempre in contatto, per accompagnarle – anche da remoto – al passo decisivo di sgancio da contesti faticosi e di disagio».

Pur non avendo ancora avuto occasione di avere donne con disabilità come ospiti, tuttavia diverse attività svolte nella struttura comportano un loro coinvolgimento. «Non abbiamo mai avuto ospiti con disabilità nella casa, ma alcune donne in carrozzina frequentano le nostre attività e i nostri corsi – spiega Zimatore su «SuperAbile» –. Non solo: stiamo avviando un progetto per l’autonomia degli adulti con sindrome di Down, in collaborazione con un’Associazione del territorio. E siamo stati recentemente contattati da una donna di Milano, che ci chiede ospitalità per quale mese, insieme a una sua amica con il morbo di Parkinson. Verranno con la stagione buona e noi saremo pronte ad accoglierle, mettendo a disposizione non solo le stanze, ma anche tutto il supporto che sarà necessario. In questo caso, chiederemo un piccolo contributo economico di 100 euro al mese. Ma ribadisco che siamo pronti ad accogliere gratuitamente chiunque abbia bisogno di aiuto e non abbia disponibilità economiche».

DaMe non offre solo un riparo temporaneo, ma promuove percorsi di indipendenza mettendo a disposizione delle donne un supporto psicologico-sociale-legale-educativo. La casa è autogestita con criteri inclusivi, sono le stesse ospiti a gestire l’accoglienza degli esterni, ed anche i corsi e gli eventi di formazione, di crescita personale, culturali e aggregativi prevedono il coinvolgimento della cittadinanza. Le attività realizzate sono molteplici e spaziano dalla promozione all’auto-imprenditorialità, attraverso corsi di formazione professionale accreditati, ai laboratori artigianali e di cucina, dallo yoga, al teatro e agli scacchi. Le attività che si svolgono presso la Casa di Quartiere e nello Spazio Educativo Zia Mariù per bambini, che aperto a tutta la città, sono anche quelle attraverso le quali si finanzia DaMe, che è comunque alla ricerca di donazioni e collaborazioni per ampliare la capacità ricettiva costruendo nuove stanze ed assicurare ogni cura alle donne ospitate. Le molte richieste che arrivano da Milano, Torino, Pistoia e Roma fanno caldeggiare l’idea di replicare il progetto in altre Regioni.

In conclusione merita di essere ricordato quanto accennato all’inizio, ossia che DaMe nasce dalla volontà di reagire ad un’esperienza di violenza, e proprio al tema della fuoriuscita dalla violenza dedica particolare attenzione, come ben illustra quest’altro passaggio dell’intervista a Zimatore: «il progetto DaMe nasce proprio da un’esperienza di violenza vissuta e dalla fatica nel ricostruire una vita andata in pezzi. Chi conosce i meccanismi della violenza, e le difficoltà di appiglio per uscirne, la paura e l’impotenza, e le macerie e la solitudine che lascia intorno, sa che è vitale un luogo che accolga e accompagni, che favorisca dinamiche di autostima e che generi socializzazione. L’idea di uno spazio in cui vivere, di cui sentirsi parte, nel pieno centro di una Città, che è anche centro di aggregazione di tutta la cittadinanza, abbatte i confini tra le donne e la comunità. La solitudine in cui una donna, vittima di violenza o di disagio, si sente e viene confinata, non dà mai spazio a una rifioritura. DaMe vuole essere occasione di rinascita, per tante donne in qualunque tipo di difficoltà. Un luogo dove sentirsi a casa è il primo passo per potersi dedicare alla ricucitura e alla crescita personale e professionale. E così prendere il volo». (Simona Lancioni)

 

Vedi anche:

Pagina Facebook dell’housing sociale DaMe di Crotone.

Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema “La violenza nei confronti delle donne con disabilità”.

Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema “Donne con disabilità”.

 

Ultimo aggiornamento il 20 Gennaio 2022 da Simona