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I sindaci tengano alta l’attenzione sulle discriminazioni delle persone con disabilità

«Di fatto ancora oggi per le persone con disabilità l’autonomia e la partecipazione alla vita sociale restano un’utopia. È un viaggio ancora lungo da compiere, un percorso di civiltà nel quale Voi Sindaci e Sindache dovete essere una guida coerente, scrupolosa e attenta», è questo uno dei passaggi della lettera che Pier Angelo Tozzi, presidente della Consulta Provinciale delle Persone con Disabilità di Massa Carrara, ha indirizzato ai Sindaci e alle Sindache della Provincia stessa per sollecitarli/e a mantenere alta l’attenzione sui temi legati alla disabilità.

Una donna in sedia a rotelle davanti a qualche gradino.

Esordisce col racconto di una vicenda quotidiana la lettera che Pier Angelo Tozzi, presidente della Consulta Provinciale delle Persone con Disabilità di Massa Carrara, ha indirizzato ai Sindaci e alle Sindache della Provincia stessa per sollecitarli/e a mantenere alta l’attenzione sui temi legati alla disabilità. «Nei giorni scorsi mi è capitato di osservare una persona con disabilità motoria sostare diversi minuti all’entrata di un pubblico esercizio del territorio provinciale nel tentativo di farsi vedere per una banale ordinazione da consumare nella veranda – racconta Tozzi. – Sono stati attimi interminabili. La persona con disabilità teneva le mani alzate ma nascoste dall’andirivieni dei clienti, gesticolava come appesa ad un campanello che nessuno sentiva, perché nessuno la vedeva. Erano i tentativi di una persona “invisibile” che cercava di dimostrare di esistere. Tutto ciò accadeva a causa di un banale scalino che le impediva di accedere al locale. Un piccolo ostacolo in grado però di segnare il confine tra la “normalità” e la discriminazione. Pochi centimetri, ma sufficienti a costringerla a vivere una vita parallela, a sentirsi esclusa».

L’episodio in questione, per fortuna, ha avuto un epilogo positivo e rapido, poiché l’esercente si è reso immediatamente disponibile a risolvere il problema, un gesto apprezzabile e non scontato. Dal canto suo, la persona disabile, pur trovandosi al centro della scena, non ha mostrato segni di ira, di insofferenza o di impazienza, come chi ha già sperimentato situazioni simili e si sia rassegnata a subirle.

La vicenda di ordinaria discriminazione offre a Tozzi l’occasione per allargare lo sguardo.  «Nelle Comunità di appartenenza le persone con disabilità continuano ad essere cittadini/e “invisibili”, manca il rispetto e anche la conoscenza dei loro diritti – osserva Tozzi. – Certo, ci sono i singoli gesti, e opere sociali meritevoli, ma non può finire lì, e, soprattutto, non può essere questa la regola. La continua necessità di dover dipendere da qualcuno disponibile a prestare soccorso alla lunga umilia la persona, che finisce col smettere di chiedere, preferendo rinunciare. E rinunciare è l’inizio dell’isolamento. Di fatto ancora oggi per le persone con disabilità l’autonomia e la partecipazione alla vita sociale restano un’utopia. È un viaggio ancora lungo da compiere, un percorso di civiltà nel quale Voi Sindaci e Sindache dovete essere una guida coerente, scrupolosa e attenta».

Sebbene i paesi e le città del territorio abbiano dimestichezza con l’ospitalità e l’accoglienza, vi è ancora l’incapacità di pensare la disabilità come un’opportunità per migliorare la qualità della vita di ogni persona. Per soddisfare le esigenze attuali e future delle persone con disabilità, il cui numero sarà sempre maggiore, argomenta Tozzi, dare concretezza ai loro diritti è un investimento sul futuro dell’umanità. «Ogni scalino che eliminiamo, soprattutto quelli della non conoscenza e dell’indifferenza, sono un viatico per la crescita valoriale della Comunità, una chiave di lettura del domani, perché avere luoghi e città accessibili significa disporre di un territorio più visitabile e attrattivo, significa avere Comunità inclusive», ha aggiunto.

Questo invece l’appello finale: «sono questioni, queste, da dibattere nei Vostri Consigli Comunali, il luogo dove, con il coinvolgimento le persone con disabilità, avviare un confronto su come eliminare ogni forma di discriminazione, dove coltivare l’ambizione e il coraggio per iniziare una stagione di cui essere fieri. In questa estate dove le persone ricominciano ad incontrarsi, Vi invito a tenere la disabilità al centro dell’attenzione quale tema di comune interesse». (S.L.)

 

Ultimo aggiornamento il 22 Luglio 2021 da Simona