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Il Settimo rapporto sulle disabilità in Toscana 2022/2023

Il 15 giugno scorso è stato presentato, a Firenze, il Settimo rapporto sulle disabilità in Toscana 2022/2023 curato dall’Osservatorio Sociale Regionale. Da esso risulta che le persone con disabilità presenti nel territorio toscano sono quasi 200mila. Mentre sono stati oltre 18mila gli studenti e le studentesse con disabilità che hanno frequentato l’ultimo anno scolastico, sebbene il 46,6% degli edifici scolastici risulti ancora inaccessibile per la presenza di barriere architettoniche. Terribili i dati sull’inclusione lavorativa: di oltre 40.300 persone con disabilità iscritte al collocamento mirato, quelle avviate al lavoro sono appena 1.396.

La copertina del Settimo rapporto sulle disabilità in Toscana 2022/2023 è illustrata con degli elementi decorativi che richiamano disegni floreali.

Il 15 giugno scorso, a Firenze, presso il Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della Regione, è stato presentato il Settimo rapporto sulle disabilità in Toscana 2022/2023 curato dall’Osservatorio Sociale Regionale. Il testo si articola in tre sezioni. La prima è dedicata a delineare il quadro regionale delle disabilità e della non autosufficienza. In essa sono riportati i dati forniti dalle principali fonti informative, ed un approfondimento sull’inclusione scolastica e lavorativa. La seconda sezione illustra le evidenze e i modelli territoriali realizzati in applicazione delle disposizioni sul cosiddetto “Dopo di Noi”. La terza e ultima sezione approfondisce il Piano Regionale per la Non Autosufficienza. Vediamo alcuni elementi.

Secondo l’Istat, che annualmente rileva e stima la numerosità delle persone con limitazioni funzionali nello svolgimento delle attività quotidiane da almeno sei mesi, in Toscana le persone con disabilità sono quasi 200mila, con un’incidenza sulla popolazione complessiva del 5,3%, mentre in Italia sono di poco superiori ai tre milioni, con un’incidenza del 5% (dati relativi all’anno 2021). Nel complesso dal 2009 al 2021 si evidenzia una tendenza sostanzialmente stabile, sebbene con qualche oscillazione annuale. Tuttavia questi dati si riferiscono a persone che vivono in famiglia, dunque ad essi vanno sommati quelli relativi alle persone con disabilità o non autosufficienti ospitate nei presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari, che nel 2019 (ultimo anno disponibile) erano oltre 284mila in Italia e più di 15mila in Toscana.

Un’altra fonte complementare utilizzata per ricostruire il quadro della disabilità è costituita dall’Inps, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. Stando all’Istituto previdenziale il numero delle prestazioni pensionistiche erogate alle persone con disabilità in Toscana è di poco inferiore alle 240mila unità, mentre è superiore ai 4 milioni e 327mila in Italia.

Anche l’Inail, l’Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro, fornisce dei dati interessanti riguardo alla disabilità, prendendo in considerazione le persone titolari di una rendita conseguente ad un infortunio lavorativo o una malattia professionale. Ebbene, in Toscana, nel 2021, erano presenti quasi 53mila persone con disabilità titolari di una rendita Inail, mentre in Italia tale numero supera quota 531mila.

Se invece consideriamo i dati sull’afflusso agli uffici delle 28 Zone-distretto, troviamo che nel 2021 si registra il seguente incremento: oltre 10.173 “nuove” persone con disabilità certificate ai sensi della Legge 104/1992 dalle commissioni competenti (di cui 3.844 con gravità), mentre sono 789 le nuove cartelle aperte dai servizi sociali territoriali (per un totale complessivo di 32.414 persone nella fascia di età 0-64 anni con una cartella sociale attiva nell’anno 2021).

In merito ai servizi di assistenza, risulta che «nel 2021 sono 2.709 le persone che hanno usufruito di servizi di assistenza domiciliare socio-assistenziale (rivolti a persone con ridotta autonomia, o a rischio di emarginazione, che richiedono interventi di cura e di igiene della persona, di aiuto nella gestione della propria abitazione, di sostegno psicologico, di assistenza sociale), 996 quelle con l’Assistenza Domiciliare Integrata con servizi sanitari, cioè con prestazioni socio-assistenziali e sanitarie (cure mediche o specialistiche, infermieristiche, riabilitative) erogate “a domicilio” a persone con disabilità per mantenere il paziente nel suo ambiente di vita» (pag. 42, grassetti nostri). Sempre nel 2021 la spesa delle Zone-Distretto per l’assistenza nell’area delle disabilità ammonta a oltre 156milioni e mezzo di euro.

Questi invece sono alcuni dati in tema di inclusione scolastica: nell’anno scolastico 2022-2023 gli studenti e le studentesse con disabilità toscani sono stati oltre 18mila (in Italia superano i 290mila), di questi il 41,9% hanno una certificazione di handicap in stato di gravità. Sono 787 i nuovi alunni e le nuove alunne che si sono iscritti nelle scuole di ogni ordine e grado. Il numero di posti di sostegno autorizzati supera di poco le 14mila unità nella regione e le 180mila nell’intero Paese. Il rapporto tra alunni/e con disabilità su posti di sostegno è di 1.3 a livello regionale, un valore leggermente inferiore al corrispondente nazionale (1,6). Negli anni il numero degli alunni e delle alunne con disabilità presenta un andamento in crescita. La comparazione dei dati nel periodo che va dall’anno scolastico 2017/2018 all’anno scolastico 2022/2023 segna una crescita di circa il 26%. In merito all’inclusione scolastica va notato che seppure vi sono stati dei miglioramenti negli anni, risulta che relativamente all’anno scolastico 2021-2022 la percentuale degli edifici scolastici toscani non accessibili per presenza di barriere è di 46,6%, la circostanza che tale percentuale sia simile a quella nazionale (46,5), non sminuisce la gravità del dato.

Veniano ora ai dati sull’inclusione lavorativa. Gli iscritti al collocamento mirato al 31 dicembre 2021 hanno superato le 40.300 unità con una leggera prevalenza maschile (nel dettaglio ci sono stati 20.621 maschi, contro 19.716 femmine). Tale numero risulta in calo rispetto all’ultima rilevazione, invertendo un andamento di crescita decennale. Nel rapporto tale decremento è spiegato anche in ragione di una modifica nella metodologia di raccolta dei dati (non essendo più state conteggiate le persone con più di 67 anni di età). Tra i soggetti iscritti al collocamento mirato, al 31 dicembre 2021, vi sono stati 1.396 avviamenti (di cui 416 a tempo indeterminato), un numero che, pur essendo in crescita rispetto al 2020 (anno nel quale gli avviamenti sono stati 750), continua ad essere drammatico e sconfortante. A completare il quadro c’è il dato delle assunzioni che, sempre nel 2021, sono state 9.771 (in misura quasi paritetica tra i due generi, ma diversificata nei differenti contesti provinciali).

Come accennato, una parte del rapporto è dedicata ai percorsi sul Durante e il Dopo di noi che si sono sviluppati in Toscana su impulso della Legge 112/2016 (Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare). Si tratta di interventi finalizzati all’accrescimento delle competenze e delle autonomie che dovrebbero accompagnare la persona con disabilità nel percorso di uscita dal nucleo familiare e favorire la domiciliarità. Ebbene, nell’anno 2022 sono state 1.808 le persone che hanno presentato richiesta di ammissione ai progetti finanziati dal fondo dedicato, con un aumento del 2% rispetto all’anno precedente. Di queste, 1.666 hanno soddisfatto i requisiti di accesso e 1.416 sono state inserite nei progetti dopo aver completato una valutazione multidimensionale. Di questi il 55,3% sono maschi e il 44,6% sono femmine, mentre la fascia di età più rappresentata è quella compresa fra i 26 ed i 55 anni, che costituisce il 76% del totale.

In merito ai progetti per la Vita Indipendente è precisato: «Per i progetti di Vita indipendente, il PRNA [Piano Regionale per la Non Autosufficienza 2022-2024, N.d.R.] prevede circa 2,8 milioni di euro, di cui circa 600 mila di cofinanziamento da parte degli ambiti territoriali, in favore di persone con disabilità. Viene così confermato anche per il prossimo triennio il progetto “In Aut”, Indipendenza e Autonomia. Nel precedente triennio quasi mille persone hanno beneficiato di questo bando, di cui oltre l’80% tra i 18 e i 44 anni. Un progetto nato con l’obiettivo di sostenere progetti integrati e personalizzati, che consentano alle persone con disabilità, prioritariamente di giovane età, di condurre una vita autonoma, attraverso misure in grado di favorire la crescita della persona e il miglioramento della propria autonomia, nell’ambito di percorsi di formazione, anche universitaria, lavoro, auto-imprenditorialità, supporto alla genitorialità, e in generale alle attività di vita quotidiana» (pag. 164-165, grassetti nostri). Incomprensibilmente non sono invece riportati i dati dei progetti di Vita Indipendente finanziati dalla Regione la cui sperimentazione era iniziata nel 2004, e che sono entrati a regime nel 2012. Tali progetti sono anch’essi annoverati nel citato PRNA approvato con la Delibera della Giunta Regionale Toscana n.256/2023 (si veda in specifico il punto 3.3.4 dell’Allegato 1), e riguardano diverse centinaia di persone con disabilità. (Simona Lancioni)

 

Ultimo aggiornamento il 27 Giugno 2023 da Simona