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La disabilità e il sistema familiare

Sono stati presentati a Torino nell’àmbito di “IncluSì”, festival sul tema della disabilità infantile e dell’inclusione sociale organizzato dalla Fondazione Paideia, i risultati di un’indagine riguardante “L’impatto della disabilità sul sistema familiare”, condotta da BVA Doxa e dalla stessa Paideia. La rilevazione si è concentrata in particolare su alcuni settori di interesse, quali la rete e la percezione di aiuto, la scuola, i servizi socio-sanitari, le informazioni, il tempo libero, il lavoro e il futuro dei figli.*

Alcune persone che afferiscono alla Fondazione Paideia di Torino mentre fanno un girotondo attorno ad alcuni bambini e bambine con e senza disabilità.

Sono stati presentati a Torino nell’àmbito di IncluSì, festival sul tema della disabilità infantile e dell’inclusione sociale organizzato dalla Fondazione Paideia (se ne legga anche una presentazione sul portale «Superando.it» ), i risultati di un’indagine riguardante L’impatto della disabilità sul sistema familiare, condotta da BVA Doxa e dalla stessa Paideia.

Tra i risultati emersi, da segnalare ad esempio che l’81% dei genitori di bambini/bambine o ragazzi/ragazze con disabilità ha dichiarato di avere acquistato prestazioni sanitarie private per i propri figli nell’ultimo anno. Uno su due, inoltre, ha vissuto un’esperienza di discriminazione sul luogo di lavoro, con il 17% che ha dichiarato «moltissime volte».
Sul fronte della scuola, particolarmente significativo un altro dato, vale a dire che per il 77% delle famiglie intervistate in cui non è presente un figlio con disabilità, la presenza di bambini/bambine con disabilità condiziona positivamente le attività scolastiche.

L’indagine è stata condotta “campionando” 988 famiglie italiane con bambini e ragazzi fino a 18 anni di età, di cui un terzo con disabilità. «Ove possibile – sottolineano dalla Fondazione Paideia -, sono state poste a confronto le evidenze provenienti dai due campioni: famiglie in cui sia presente o famiglie in cui non sia presente un bambino/bambina o ragazzo/ragazza con disabilità».
«In particolare – si aggiunge – la rilevazione si è concentrata su alcuni settori di interesse emersi in seguito a focus group che hanno coinvolto operatori sociali, professionisti sanitari e familiari di bambini con disabilità: rete e percezione di aiuto, scuola, servizi socio-sanitari, informazioni, tempo libero, lavoro, futuro dei figli». (Stefano Borgato)

questo link è disponibile un testo di ampio approfondimento, che riassume i risultati dell’indagine. Per altre informazioni: lrondana@maybepress.it (Luna Rondana).

 

* Il presente contributo è già stato pubblicato su «Superando.it», il portale promosso dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), e viene qui ripreso, con lievi adattamenti al diverso contesto, per gentile concessione.

 

Vedi anche:

Fondazione Paideia, Torino.

 

Ultimo aggiornamento il 19 Settembre 2023 da Simona