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La scuola continua a essere drammaticamente impreparata ad accogliere bambini e bambine con autismo

di Carlo Hanau*

È quanto denuncia, per l’ennesima volta, Carlo Hanau, presidente dell’Associazione APRI, constatando il silenzio istituzionale in merito alle numerose sollecitazioni della stessa Associazione sulla materia dell’inclusione scolastica degli alunni e delle alunne con autismo. Un atteggiamento che ha reso indispensabile aggiornare le quattro proposte illustrate in una lettera rivolta ai Ministeri competenti.

Un mappamondo poggiato su un banco all’interno di un’aula scolastica (foto di Polina Zimmerman su Pexels).

Sono trascorsi sette mesi, è iniziato un altro anno scolastico ma non è arrivata nessuna risposta alle sollecitazioni dell’Associazione APRI sulla materia dell’inclusione scolastica degli alunni e delle alunne con autismo. La scuola continua a risultare drammaticamente impreparata ad affrontare la presenza di bambini e bambine con disturbo dello spettro autistico, che presentano la maggiore crescita fra tutte le disabilità certificate. I dati risalenti al 2018 indicavano che erano quasi uno su cento allievi, ma ci si può attendere che, sia pure con ritardo di un decennio, supereremo il raddoppio. La previsione è basata sul comunicato del CDC di Atlanta (Centers for Disease Control and Prevention): nella grande indagine campionaria iniziata nel 2000 negli Stati Uniti d’America la prevalenza dello spettro autistico fra i bambini di 8 anni è uno su trentasei, pari a 2,8 su cento, mostrando una crescita enorme dei casi, soprattutto (ma non soltanto) quelli di primo livello, con sindrome di Asperger.

Inoltre, abbiamo denunciato la malagestione dei bandi pubblici da parte degli enti locali con il conseguente ingresso nella scuola di assistenti all’autonomia e alla comunicazione non adeguatamente formati (se ne legga a questo link).

Pertanto abbiamo ritenuto indispensabile aggiornare le nostre quattro proposte illustrate in una lettera rivolta ai Ministeri competenti (disponibile a questo link) che a nostro parere rappresentano i primi e urgenti interventi da attuare in attesa di definire un piano organico di formazione permanente di tutti coloro che si prendono cura di un bambino con autismo – come già sperimentato con successo nella Regione Marche già venti anni addietro, e come regolamentato nelle più recenti Delibere della Giunta della Regione Piemonte –, e di istituire corsi universitari per la formazione iniziale di laureati triennali e magistrali sull’Analisi del Comportamento applicata all’autismo, raccomandata dalla Linea guida su bambini e adolescenti.

Le proposte sono le seguenti:

  1. Sensibilizzare i Dirigenti Scolastici alla verifica dell’idoneità degli assistenti per l’autonomia e la comunicazione in particolare per quanto riguarda la specializzazione in ABA, l’Analisi Applicata del Comportamento, o altre strategie educative raccomandate nella Linea Guida 21 in modo da garantire la continuità terapeutica sulla base della scelta della famiglia
  2. Sensibilizzare i Dirigenti Scolastici a favorire l’ingresso di operatori esterni specializzati (incaricati dalle famiglie) per facilitare l’integrazione e sfruttare le relative competenze.
  3. Verificare che gli operatori degli sportelli autismo/scuole polo siano formati correttamente nella metodologia più raccomandata dalla Linea Guida 21 che non prevede una lunga e costosa formazione, ma sarebbe sufficiente che si facesse un corso come, preso ad esempio, quello più diffuso di tecnico comportamentale (RBT), che consiste in almeno 40 ore di teoria e altrettante di pratica, che viene offerto da enti di formazione secondo regole internazionali per 400-500 euro/insegnante, con la possibilità di dimezzare la spesa pro capite in caso di erogazione in FAD (formazione a distanza) su larga scala.
  4. Pianificare l’inserimento di almeno un insegnante tutor qualificato in ognuna delle 5.338 istituzioni scolastiche del I ciclo (fonte: Ministero dell’Istruzione e Merito, Focus “Principali dati della scuola – Avvio anno scolastico 2022/2023”, 22 settembre 2022) al fine di fornire supporto a tutto il team educativo. Tale soluzione basata sul modello Hub & Spoke, con gli Hub rappresentati dalle scuole polo, permetterebbe di iniziare a gestire l’enorme aumento dei nuovi alunni certificati che si verifica principalmente nelle scuole dell’infanzia e nelle primarie. Questa modalità potrebbe essere assimilata a quanto in via di implementazione nello stato del South Australia (se ne legga a questo link) dove è stato formato un nucleo iniziale di 417 “insegnanti di sostegno per l’autismo” operativi dal primo trimestre 2023 (su una popolazione di 1,77 milioni di abitanti di cui 18.000 insegnanti del I ciclo).

 

Per informazioniapri.associazione.cimadori@gmail.com

 

* Presidente di APRI – Associazione legittimata ad agire in giudizio in difesa delle persone con disabilità vittime di discriminazioni, già docente di Programmazione e organizzazione dei servizi sociali e sanitari nelle Università di Modena e Reggio Emilia e di Bologna.

 

Vedi anche:

Carlo Hanau, Autismo: continua la malagestione dei fondi per l’inclusione scolastica, «Informare un’h», 12 settembre 2023.

Carlo Hanau, Mal utilizzati i fondi per l’inclusione scolastica degli allievi e delle allieve con autismo, «Informare un’h», 7 settembre 2023.

APRI – Associazione Cimadori per la ricerca italiana sulla sindrome di Down, l’autismo e il danno cerebrale.

Sezione documenti del sito dell’Associazione APRI.

 

Ultimo aggiornamento il 26 Settembre 2023 da Simona