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Monitoraggio dei LEA: tutt’altro che garantiti in ogni Regione d’Italia

«Questo rapporto conferma quanto il nostro Paese sia ancora lontano dal garantire in modo omogeneo, su tutto il territorio, prestazioni e servizi sanitari di base»: così Roberto Speziale, coordinatore della Consulta Welfare nel Forum del Terzo Settore, commenta il “Monitoraggio dei LEA” (Livelli Essenziali di Assistenza) prodotto dal Ministero della Salute e riferito all’anno 2020. «Se dunque è necessario aggiornare i LEA – aggiunge – e definire i LEPS (Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali), lo è altrettanto finanziarli adeguatamente e renderli concretamente esigibili sui territori».*

Una realizzazione grafica dedicata ai LEA, i livelli essenziali di assistenza, rappresentati come il pezzo mancate di un puzzle.

«Questo documento conferma quanto il nostro Paese sia ancora lontano dalla capacità di garantire, in modo omogeneo su tutto il territorio, prestazioni e servizi sanitari di base. I risultati del Rapporto, infatti, sono preoccupanti e richiedono un dibattito molto approfondito su quali siano i passi in avanti realmente auspicabili per il sistema di welfare italiano»: così Roberto Speziale, coordinatore della Consulta Welfare nel Forum Nazionale del Terzo Settore, commenta i dati resi noti nel recente Monitoraggio dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) prodotto dal Ministero della Salute e riferito all’anno 2020».
«Oggi si parla spesso e giustamente della necessità di definire i LEPS (Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali) – aggiunge Speziale -, ma non si può trascurare il fatto che una loro definizione non è di per sé sufficiente. Pur avendo individuato i LEA, infatti, le cure assistenziali sono purtroppo tutt’altro che garantite in ogni Regione d’Italia».
«Per quanto detto – conclude – diventa ineludibile una seria riflessione sul welfare che si vuole costruire. Se infatti è necessario aggiornare i LEA e definire i LEPS, lo è altrettanto finanziarli adeguatamente e renderli concretamente esigibili sui territori, procedendo a una loro più efficace infrastrutturazione. Bisogna inoltre andare verso una sempre maggiore integrazione tra il livello sanitario e quello sociale, affinché non si ragioni più solo in termini di cura della malattia e di servizi offerti, ma anche di capacità di sviluppare benessere individuale e sociale: dunque pensare agli obiettivi di prevenzione e di inclusione delle persone nei percorsi di emancipazione dal bisogno». (Stefano Borgato)

Per ulteriori informazioni: stampa@forumterzosettore.it.

questo link è disponibile l’elenco completo di tutti i soci e degli aderenti al Forum Nazionale del Terzo Settore.

 

* Il presente testo è già stato pubblicato su «Superando.it», il portale promosso dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), e viene qui ripreso, con lievi adattamenti al diverso contesto, per gentile concessione.

 

 

Ultimo aggiornamento il 9 Febbraio 2023 da Simona