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ODA Farm Community, una fattoria gestita da persone con disabilità intellettiva

Attività agricola, giardinaggio, “cucina adattata”, personalizzazione degli ambienti, raccolta differenziata, realizzazione di una newsletter e apprendere le nozioni di base dell’uso del computer: saranno queste le principali attività svolte dalle dieci persone con disabilità intellettiva che gestiranno l’ODA Farm Community, la nuova fattoria realizzata a Reggello (in provincia di Firenze) dalla Fondazione Opera Diocesana Assistenza.

 

Un momento dell’inaugurazione della ODA Farm Community alla presenza del sindaco di Reggello Cristiano Benucci (in fascia tricolore), del cardinale Giuseppe Betori (in abito talare) e della dell’assessora regionale Stefania Saccardi (la prima a destra).
Un momento dell’inaugurazione della ODA Farm Community alla presenza del sindaco di Reggello Cristiano Benucci (in fascia tricolore), del cardinale Giuseppe Betori (in abito talare) e della dell’assessora regionale Stefania Saccardi (la prima a destra).

L’8 luglio è stata inaugurata, a Reggello (in provincia di Firenze), l’ODA Farm Community, una fattoria gestita da dieci persone con disabilità intellettiva che l’Azienda Sanitaria Toscana Centro, la Regione Toscana e il Comune di Reggello hanno affidato alla Fondazione Opera Diocesana Assistenza come soggetto esecutore. Alla cerimonia hanno preso parte il presidente della Fondazione ODA don Fabio Marella, il cardinale Giuseppe Betori, l’assessora regionale al welfare e all’integrazione socio-sanitaria Stefania Saccardi e il sindaco di Reggello Cristiano Benucci.

Alle dieci persone con disabilità che abiteranno e lavoreranno stabilmente nella fattoria se ne aggiungono altre quindici che la frequenteranno in regime semiresidenziale. Gli ospiti saranno seguiti da un team multidisciplinare composto da educatori, operatori socio sanitari, un infermiere, e supervisionato dai medici della Fondazione. Queste le attività previste: un laboratorio di attività agricola ed uno di giardinaggio; un progetto di “cucina adattata” per imparare a cucinare e ad utilizzare i vocaboli che questa attività richiede; un laboratorio finalizzato ad accrescere l’autonomia mediante la personalizzazione delle camere degli ospiti attraverso decorazioni pittoriche e la cura delle stesse;  imparare a fare correttamente la raccolta differenziata; la realizzazione di una newsletter che servirà agli ospiti per raccontarsi, rielaborare il proprio vissuto ed apprendere le nozioni di base dell’uso del computer.

“Quello di oggi, per i nostri amici disabili, è un punto di arrivo e un punto di partenza – ha spiegato don Fabio Marella in una dichiarazione ripresa da «Valdarno Post» – Corona, infatti, un percorso che ha permesso loro di conquistare un’autonomia che da oggi potrà crescere ulteriormente, giorno dopo giorno, inseriti in questo ambiente dall’atmosfera familiare, e per di più immersi nella natura, in un contesto che si presta anche alla costruzione di un saldo legame con il territorio circostante”. (S.L.)

 

 

Per approfondire:

Pagina della Fondazione Opera Diocesana Assistenza dedicata all’ODA Farm Community.

 

 

Ultimo aggiornamento: 10 luglio 2017

Ultimo aggiornamento il 10 Luglio 2017 da