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“Per la Mente, con il Colore”, un progetto per leggere l’arte attraverso le emozioni

Si chiama per “Per la Mente, con il Colore”, e prevede il coinvolgimento attivo di persone con una storia di disagio psichico alle spalle, il progetto che prenderà il via presso la Pinacoteca di Brera di Milano non appena sarà consentita nuovamente la fruizione in presenza dei luoghi d’arte. Scopo del progetto sperimentale è quello di invitare il pubblico a guardare l’arte attraverso le emozioni, le sensazioni e le percezioni soggettive che le opere possono suscitare.

 

Gaudenzio Ferrari, Nascita di Maria Vergine (particolare), olio su tavola, 1541 – 1543, Pinacoteca di Brera, Milano. Una delle opere individuate per realizzare il progetto “Per la Mente, con il Colore”. Alcune donne prestano le prime cure a Maria appena nata.

Si chiama per “Per la Mente, con il Colore” il progetto che prenderà il via presso la Pinacoteca di Brera di Milano, non appena le restrizioni introdotte per contenere l’emergenza pandemica saranno revocate e potremo tornare a fruire in presenza dei luoghi d’arte. Tratto distintivo dell’iniziativa è il coinvolgimento attivo di persone con una storia di disagio psichico alle spalle, alle quali è affidato il compito di accompagnare i visitatori e le visitatrici nelle visite guidate ad alcuni capolavori esposti nel museo stesso. Scopo del progetto sperimentale è quello di invitare il pubblico a guardare l’arte attraverso le emozioni, le sensazioni e le percezioni soggettive che le opere possono suscitare. L’iniziativa è promossa dall’Associazione Amici di Brera e da Progetto Itaca Onlus (una fondazione impegnata nell’inclusione socio-lavorativa delle persone interessate da disturbi della salute mentale), in collaborazione con l’UOC Psicologia Clinica ASST Santi Paolo e Carlo di Milano e Dipartimento di Scienze e della Salute – Diss.

Per la realizzazione del progetto sono state individuate sei opere: la Pietà di Giovanni Bellini, la Nascita di Maria Vergine di Gaudenzio Ferrari, la Cucina di Vincenzo Campi, la Pala di San Bernardino di Piero della Francesca, la Cena in Emmaus di Caravaggio, la Strage degli innocenti di Bernardo Cavallino, il Portarolo di Giacomo Ceruti, il Bacio Gli ultimi momenti del doge Marin Faliero di Francesco Hayez.

Lo spirito dell’iniziativa è ben illustrato da Annalisa Corbo e Gaia Campanale, le psicologhe dell’UOC Psicologia Clinica ASST Santi Paolo e Carlo di Milano e Dipartimento di Scienze e della Salute che hanno preso parte la progetto: «il metodo che abbiamo utilizzato per lavorare sui quadri si è affinato col tempo. Osservare ed indagare un quadro da un punto di vista delle emozioni ha fatto emergere pensieri e vissuti originali dal grandissimo potere espressivo e ha confermato quello che noi psicoterapeute sperimentiamo tutti i giorni con il nostro lavoro: possiamo trovarci tutti di fronte ad un solo unico stimolo, ma alla fine, le nostre interpretazioni, i nostri pensieri e le nostre credenze renderanno unico il nostro vissuto e non c’è nulla di più prezioso che riconoscerlo, condividerlo e assaporare le differenze con gli altri in un perfetto equilibrio intersoggettivo». (S. L.)

 

Vedi anche:

Pinacoteca di Brera di Milano.

Associazione Amici di Brera.

Fondazione Progetto Itaca Onlus.

 

Ultimo aggiornamento il 23 Marzo 2021 da Simona