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Dati Istat sull’inclusione scolastica degli alunni con disabilità, l’analisi della UILDM

Lo scorso 2 febbraio è stato pubblicato il rapporto Istat denominato “L’inclusione scolastica degli alunni con disabilità anno 2022-2023”. L’istruzione è uno degli aspetti fondamentali della vita di ciascun individuo, e dunque Michele Adamo, segretario nazionale dell’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare, ha voluto proporre un’ampia e articolata analisi di questo importante documento.

Alcuni portapenne colmi di matite colorate, forbici e evidenziatori.

Lo scorso 2 febbraio è stato pubblicato il rapporto Istat denominato “L’inclusione scolastica degli alunni con disabilità anno 2022-2023” (esso è disponibile, assieme alle relative tavole, a questo link). L’istruzione è uno degli aspetti fondamentali della vita di ciascun individuo, e dunque Michele Adamo, segretario nazionale della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), ha voluto proporre un’articolata analisi di questo importante documento.

Dal rapporto Istat risulta che nell’anno scolastico 2022-2023 sono quasi 338 mila gli alunni con disabilità che frequentano le scuole di ogni ordine e grado, il 4,1% del totale degli iscritti (+7% rispetto al precedente anno scolastico). Migliora l’offerta di insegnanti per il sostegno (+10%). Il rapporto alunno-insegnante, pari a 1,6, è migliore di quello previsto dalla legge, ma tra gli insegnanti 1 su 3 non ha una formazione specifica e il 12% viene assegnato in ritardo. Ancora forte discontinuità nella didattica: il 60% degli alunni con disabilità cambia insegnante per il sostegno da un anno all’altro, il 9% nel corso dello stesso anno scolastico.

«Notiamo da anni come il numero degli studenti certificati cresca sempre – osserva Adamo –. Allo stesso tempo, e in misura maggiore, cresce il numero degli insegnanti di sostegno. Questo è un aspetto positivo perché si cerca di rispondere al bisogno. Ma ci sono ancora molti aspetti su cui è necessario lavorare: emerge una paurosa discontinuità didattica dei docenti di sostegno che cambiano da anno ad anno per il 60% degli alunni con disabilità. Nello stesso anno, poi, il 9% degli alunni con disabilità ha una discontinuità con due docenti o più di sostegno nello stesso anno. Per questo siamo sempre più convinti che un’apposita cattedra sul sostegno possa superate tale criticità e garantire di fatto continuità didattica. Contemporaneamente occorrerà aumentare il numero di crediti formativi su didattica e pedagogia speciale previsti dalla Legge 79 del 2021 per tutti i docenti curriculari, in modo da facilitare la presa in carico collegiale dell’alunno con disabilità, cosa che viene attualmente violata dalla delega sempre più frequente dei docenti curriculari a quelli di sostegno».

Nel sito istituzionale dell’Associazione è dunque proposta un’ampia e articolata analisi che tocca i seguenti punti: alunni con disabilità in aumento; la disabilità intellettiva il problema più frequente; ancora carenti gli insegnanti specializzati per il sostegno; discontinuità nel rapporto alunno-insegnante; carenti nel Mezzogiorno le postazioni informatiche adattate; poco diffusa la formazione in tecnologie educative; non sempre sufficienti gli ausili didattici a supporto degli alunni con disabilità; più ore di didattica fuori dalla classe nelle scuole del Nord; partecipazione alle gite più critica nel Mezzogiorno; accessibile una scuola su tre. Tale analisi è liberamente disponibile al seguente link. (S.L.)

 

Per informazioni: Alessandra Piva Chiara Santato uildmcomunicazione@uildm.it.

 

Vedi anche:

UILDM Nazionale – Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare.

 

Ultimo aggiornamento il 20 Febbraio 2024 da Simona