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Anche al Forum sulla Disabilità del Pacifico si parla di donne con disabilità

di Sainimili Tawake*

Fino a non molto tempo fa erano in pochi coloro che davano visibilità ai temi riguardanti le donne con disabilità e al particolare tipo di discriminazione multipla e intersezionale da esse subìto. Oggi la situazione è fortunatamente cambiata e testimonianze come quella di Sainimili Tawake del Forum sulla Disabilità del Pacifico, che qui presentiamo, centrata in particolare sulle conseguenze dei cambiamenti climatici, ci fa capire che i problemi delle donne e delle ragazze con disabilità sono ormai diventati un “tema planetario” ed è un fatto che accogliamo con particolare piacere.

Fino a non molto tempo fa, erano decisamente in pochi a dare visibilità ai temi riguardanti le donne con disabilità e al particolare tipo di discriminazione multipla e intersezionale da esse subìto. Chi ci segue con regolarità sa tuttavia che soprattutto negli ultimi dieci anni la situazione è decisamente cambiata, grazie al lavoro di associazioni, di gruppi di lavoro e ad indagini condotte a livello internazionale e nazionale, che hanno via via sempre più approfondito tale tema.
La testimonianza che qui presentiamo, prodotta da Sainimili Tawake, del Forum sulla Disabilità del Pacifico (
Pacific Disability Forum), centrata in particolare sulle conseguenze dei cambiamenti climatici, ci fa capire che i problemi delle donne e delle ragazze con disabilità, cui è dedicato anche uno specifico articolo (il 6°) della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, sono ormai diventati un “tema planetario” ed è un fatto che accogliamo con grande piacere.

La figiana Sainimili Tawake, rappresentante del Forum sulla Disabilità del Pacifico.

Scrivo dalle Isole Figi e rappresento sia il Forum sulla Disabilità del Pacifico, membro dell’IDA (International Disability Alliance), sia la Federazione delle Persone con Disabilità delle Isole Figi.
Il “Pacifico blu” ospita circa un milione e 700.000 persone con disabilità e possiamo certamente dire di essere realmente in prima linea rispetto agli effetti del cambiamento climatico.

Vorrei però attirare l’attenzione di tutti sulle nostre sorelle con disabilità nel mondo, che sperimentano forme multiple e intersezionali di discriminazione e violazione dei loro diritti. Ed è quasi superfluo sottolineare che esse sono pure colpite in modo sproporzionato dai cambiamenti climatici, dai disastri naturali e dal degrado ambientale.
Rispetto ai cambiamenti climatici, ad esempio, corrono rischi maggiori di subire danni, compreso l’aumento della violenza, e sono destinate ad incontrare sempre più barriere al sostegno, proprio a causa del loro genere, da una parte, della loro disabilità dall’altra. All’indomani di nuove calamità causate dai cambiamenti climatici, infatti, è molto probabile che esse vengano ancora una volta escluse, incontrando ostacoli per accedere ai dispositivi di assistenza, all’assistenza sanitaria, all’istruzione e ad altro ancora.
Oggi le politiche e i programmi riguardanti il clima non includono specificità né rispetto al genere né rispetto alla disabilità e se continuerà ad essere così, i rischi, per noi donne con disabilità, potranno effettivamente aumentare ancora.

Nessuna persona con disabilità, in realtà, né donne né uomini, può essere messa ai margini nelle azioni sul cambiamento climatico: siamo stufi di essere dimenticati in caso di disastri! Esortiamo quindi tutti i Governi ad adottare le misure necessarie per garantire una partecipazione significativa e un coinvolgimento attivo delle donne e delle ragazze con disabilità e delle loro organizzazioni rappresentative nella progettazione, nell’attuazione, nel monitoraggio e nella valutazione delle politiche e dei programmi in materia di clima, disastri e ambiente e in tutti i processi decisionali pertinenti, prestando particolare attenzione alle donne e alle ragazze con disabilità dei gruppi sottorappresentati e più emarginati.

Gli Stati che hanno ratificato la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità sono obbligati a garantire che tali persone possano partecipare efficacemente e pienamente alla vita politica e pubblica su base di uguaglianza con gli altri. E quando si tratta del nostro movimento, conosciamo tutti il motto Niente su di Noi senza di Noi. Non può esserci dunque momento più urgente di questo per il nostro coinvolgimento, come donne e ragazze, come persone con disabilità e come femministe che lottano per il bene del nostro pianeta.

 

* del Pacific Disability Forum. Il presente testo è già stato pubblicato su Superando.it, il portale promosso dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), e viene qui ripreso, con lievi adattamenti al diverso contesto, per gentile concessione.

 

Vedi anche:

 

Pacific Disability Forum.

Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema “Donne con disabilità”.

 

Ultimo aggiornamento il 24 Marzo 2022 da Simona