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Niente rincari per assistenti e badanti

Le recenti modifiche apportate al il cosiddetto “decreto dignità” fanno sì che le famiglie che rinnovano i contratti a tempo determinato per assistenti e badanti non dovranno pagare la maggiorazione contributiva dello 0,5% prevista nella versione precedente del testo.

 

Una persona con disabilità motoria, assieme alla sua assistente, su un prato, al sole.
Una persona con disabilità motoria, assieme alla sua assistente, su un prato, al sole.

Nei giorni scorsi la FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (FISH) aveva denunciato come il cosiddetto “decreto dignità”, nell’intento di contrastare i contratti a termine, rischiasse, se convertito senza modifiche, di arrecare danni economici alle famiglie e alle persone con disabilità, anche grave, che ricorrano al sostegno di badanti e assistenti personali. Infatti il testo prevedeva che sui contratti a termine, venissero aumentati i costi a carico non solo delle imprese, ma anche delle famiglie: per ogni rinnovo queste erano chiamate a pagare un contributo aggiuntivo dello 0,5%, da sommare a quello già previsto dell’1,4%. Ebbene, le modifiche auspicate sono state introdotte e le famiglie che rinnovano i contratti a tempo determinato non dovranno pagare la maggiorazione contributiva dello 0,5%. (Simona Lancioni)

 

Per approfondire:

Decreto dignità, niente rincari per colf e badanti, «AdnKronos», 27 luglio 2018.

Assistenti e badanti: segnali negativi nel “decreto dignità”, «Informare un’h», 23 luglio 2018.

 

Data di creazione: 31 luglio 2018
Ultimo aggiornamento: 2 agosto 2018

Ultimo aggiornamento il 2 Agosto 2018 da