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Inaugurato l’Osservatorio Nazionale sulla violenza contro le donne con disabilità

In occasione del 25 novembre, data nella quale ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’associazione Differenza Donna ha lanciato l’Osservatorio sulla violenza contro le donne con disabilità. Il primo strumento realizzato in Italia per il monitoraggio, la rilevazione, la ricerca su questo fenomeno.

 

La campionessa paralimpica Martina Caironi, testimonial dell’Osservatorio sulla violenza contro le donne con disabilità, mentre porta la bandiera italiana alla cerimonia inaugurale della Paralimpiadi di Rio, nel 2016.
La campionessa paralimpica Martina Caironi, testimonial dell’Osservatorio sulla violenza contro le donne con disabilità, mentre porta la bandiera italiana alla cerimonia inaugurale della Paralimpiadi di Rio, nel 2016.

In occasione del 25 novembre, data nella quale ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’associazione Differenza Donna ha lanciato l’Osservatorio sulla violenza contro le donne con disabilità, il primo in Italia specificamente dedicato a questo tema. Nel presentarlo, l’associazione ha fornito anche qualche dato. Differenza Donna è da tempo impegnata sul terreno del contrasto alla violenza verso le donne con disabilità, avendo al suo interno una divisione specializzata e dedicata a questo tema attiva da oltre sei anni. Competenze specifiche e accoglienza specializzata sono fondamentali per rendere accessibili alle vittime i servizi a contrasto della violenza di genere.

Le donne con disabilità intellettiva/cognitiva sono più vulnerabili alla violenza fisica e sessuale. In molti casi vivono discriminazioni e anche vittimizzazioni secondarie da coloro che dovrebbero proteggerle, dai quali molto spesso non vengono credute. E accade frequentemente che le donne con disabilità dipendano da intermediari che non sono preparati a riconoscere la violenza, fino ad avere anche terribili casi nei quali sono essi stessi a esercitare la violenza, lasciando la donna senza una via d’uscita.

Da uno studio pilota compiuto da Differenza Donna, è emersa la mancanza di supporto specifico per donne con disabilità vittime di violenza di genere: la prima immediata conseguenza è la non conoscenza di questo fenomeno, che si rivela invece vastissimo. Dati che trovavano conferma dalle rilevazioni Istat del 2014 sulla violenza di genere in Italia e che definivano «… Critica anche la situazione delle donne con problemi di salute o disabilità: ha subìto violenze fisiche o sessuali il 36% di chi è in cattive condizioni di salute e il 36,6% di chi ha limitazioni gravi. Il rischio di subire stupri o tentati stupri è doppio (10% contro il 4,7%) delle donne senza problemi».

In questi anni Differenza Donna ha lavorato con progetti e iniziative di sensibilizzazione sulla percezione e sulla consapevolezza dei servizi sociali, spesso vittime di un comune pregiudizio rispetto alle donne con disabilità cognitiva, infatti più volte le donne con disabilità subiscono vittimizzazioni secondarie da parte dei servizi che non riescono a decodificare la richiesta di aiuto scambiando il vissuto riportato come fantasia della donna. Ci si è dedicati poi alla sensibilizzazione di donne e ragazze con disabilità avendo riscontrato che molte di loro non sono a conoscenza dell’esistenza e delle funzioni dei Centri Antiviolenza e alle Case Rifugio o che, in alcuni casi, non riescono a raggiungerli o a chiedere aiuto autonomamente.

I primi dati dell’Osservatorio:

Le donne con disabilità vittime di violenza seguite da Differenza Donna dalla metà del 2014 ad oggi sono 98 e hanno un’età media di 36 anni, in un range dai 18 ai 67 anni. Il 97% di quelle accolte e/o ospitate presso Centri Antiviolenza e Case rifugio sono italianeIl 27% ha subito maltrattamenti in famiglia, dal marito, compagno, fidanzato, genitori etc., mentre il 73% ha subito violenza sessuale da familiari, conoscenti e sconosciuti. Alcune donne hanno subito molteplici forme di violenza, tra cui 3 donne hanno subito matrimonio forzato e 7 sono state indotte alla prostituzione coatta. Tra le donne con disabilità seguite, il 65% presenta una disabilità cognitiva/intellettiva, il 25% una disabilità fisica, l’8% una disabilità fisica e intellettiva e il 7% una disabilità psichiatrica.

I primi dati del Progetto VERA:

Inquietanti i dati che raccontano le violenze e gli abusi subiti dalle ragazze e dalle donne con disabilità. Emergono con chiarezza già dai primissimi questionari raccolti dall’indagine del Progetto VERA (Violence Emergence, Recognition and Awareness), un’iniziativa che Differenza Donna sta realizzando in collaborazione con la FISH (Federazione italiana superamento handicap).

Hanno finora risposto al questionario 450 donne e ragazze con diverse disabilità, di cui oltre il 60% con disabilità motoria, il 17,4% con disabilità plurima, il 12,3% con disabilità sensoriale e l’8,7% con disabilità intellettiva, relazionale, psichiatrica o dell’apprendimento.

Il 31% delle donne con disabilità che hanno compilato il questionario ha dichiarato di avere subito una qualche forma di violenza. In particolare, circa il 10% delle donne con disabilità interpellate ha affermato di essere stata vittima di stupro nella propria vita.

Obiettivi e modalità di azione dell’Osservatorio:

Obiettivo dell’Osservatorio Nazionale sulla violenza alle donne con disabilità sarà quello di raccogliere e restituire dati sul fenomeno della violenza di genere su donne con disabilità, ogni anno nel mese di novembre. La raccolta dei dati verrà effettuata attraverso questionari, progetti e focus specifici. L’elaborazione dei risultati permetterà di conoscere meglio i meccanismi della violenza, sviluppando riflessioni che potranno rendere sempre più efficaci gli strumenti di contrasto. Particolarmente importante sarà raccogliere le testimonianze delle sopravvissute, per capire quali barriere culturali, stereotipi e pregiudizi abbiano incontrato nel momento in cui hanno denunciato la violenza subita. Ciò farà emergere gli ostacoli culturali, sociali e politici all’emersione della violenza, sui quali ad oggi non vi sono studi specifici.

L’Osservatorio punta anche a dare un importante contributo a un cambiamento culturale che porti a un nuovo modo di pensare alle politiche sociali: un’analisi più scientifica del fenomeno è determinante per costruire, per pensare e attuare in modo più corretto gli interventi di politica di genere e per monitorare le ricadute sulla qualità della vita.  Tra gli obiettivi anche quello di essere uno strumento di dialogo e rete, tra le realtà impegnate su questo tema, favorendo confronti, scambio di informazioni e collaborazione.

«La violenza di genere è un fenomeno sociale di proporzioni mondiali – spiega la presidente di Differenza Donna Elisa Ercoli. – Differenza Donna è impegnata nel contrasto della violenza di genere, poiché ritiene che le donne siano una grande risorsa sociale solo se i loro diritti e dignità sono pienamente rispettati. Differenza Donna è l’unica ONG in Italia ad essere specializzata nel contrasto alle violenze verso le donne con disabilità e aderisce completamente ai requisiti dettati dalla Convenzione di Istanbul. Nel 2017 ha ricevuto un riconoscimento dalla Special Rapporteur per i diritti delle persone con disabilità dell’ONU, per aver contribuito allo studio sulla salute riproduttiva e sessuale delle donne e ragazze con disabilità in Italia, contributo presentato alla 72esima Assemblea Generale ONU».

«LOsservatorio si pone come raccoglitore ed elaboratore di dati, ma anche come “laboratorio” capace di leggere e arricchire gli approfondimenti scientifici e sociologici sul tema. – sottolinea Rosalba Taddeini, responsabile Osservatorio e della Divisione dedicata alle donne con disabilità dell’associazione – Un lavoro di monitoraggio accurato e costante è indispensabile per impostare poi politiche corrette e adeguate. I mezzi su cui l’Osservatorio baserà la sua attività saranno la banca dati, un luogo di documentazione permanente, le ricerche su aree specifiche di particolare rilevanza e la pubblicazione di dati statistici sulle donne con disabilità vittime di violenzaSono davvero orgogliosa che la Ong Differenza Donna sia la prima in Italia a lanciare un progetto così importante e prezioso.»

Testimonial d’eccezione di questo strumento innovativo è la tre volte campionessa paralimpica e cinque volte campionessa mondiale Martina Caironi, la più forte sprinter del mondo nella sua categoria e prima donna amputata di gamba sopra il ginocchio ad aver corso i 100 metri sotto i 15 secondi. Da tempo ambasciatrice dello sport paralimpico, con entusiasmo Martina, portabandiera dell’Italia alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro e ambasciatrice del Grand Challenge ESA (Agenzia Spaziale Europea): Space and Phisically Challenged People, ha accettato anche questa sfida con la consapevolezza che è possibile fare tanto per cambiare davvero le cose.

Sempre nell’ambito del Progetto VERA è stato realizzato il corto “Silenzi interrotti”, che contiene le testimonianze di Maria Paola, Anicia ed Emanuela, tre donne on disabilità che hanno vinto la violenza.

Fonte: Differenza Donna

 

Per approfondire:

Differenza Donna

Pagina dedicata all’iniziativa VERA – Violence Emergence, Recognition and Awareness, ospitata nel sito della FISH (Federazione italiana superamento handicap), dalla quale le donne con disabilità (tutte, anche quelle che pensano di non aver subito violenze) possono ancora compilare il questionario che serve ad indagare e a far emergere il fenomeno della violenza nei loro confronti.

Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema “La violenza nei confronti delle donne con disabilità”.

Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema “Donne con disabilità”.

 

Ultimo aggiornamento: 29 novembre 2018

Ultimo aggiornamento il 29 Novembre 2018 da Simona